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Danilo Di Luca, dai successi al doping

Di Luca Danilo, un nome vincente nel mondo del ciclismo, ma anche legato ai peccati del doping. Ecco un breve resoconto della carriera del ciclista pescarese che come molti corridori di questi tempi è passato dalle acclamazioni dei tanti tifosi all’accusa di essere un ciclista dopato.

I primi anni

É una delle tante storie del ciclismo dei nostri tempi: la crescita anno dopo anno, la consacrazione e la caduta dovuta al doping. Ecco in estrema sintesi il percorso sportivo di Danilo Di Luca che tuttavia nel corso della sua carriera non ha mai bruciato le tappe, scoperto da quel guru di giovani talenti che è Licio Del Gallo che lo obbliga a percorrere tutta la trafila delle giovanili, dalla categoria esordienti fino alla categoria juniores. Il primo grande successo arriva nel 1998 quando da dilettante si impone per la sua squadra, la Record Cucine Caneva, nel Giro d’Italia della sua categoria oltre a vincere il Giro del Friuli e il Campionato italiano.
L’anno seguente arriva il primo successo da professionista con la Cantina Tollo-Alexia, vincendo una tappa proprio a casa sua, durante il Giro d’Abruzzo, mandando in visibilio gli amici di vecchia data occorsi in massa a vederlo. Tuttavia, pur essendo questa l’unica vittoria, è comunque una stagione positiva ricca di piazzamenti eccellenti culminati dal 2° posto nella tappa del Giro d’Italia sul Monte Sirino. Se il 2000 gli regala finalmente la prima vittoria in una tappa del Giro d’Italia, è il 2001 l’anno della sua esplosione con un’altra vittoria di tappa nel Giro d’Italia e un Giro di Lombardia che lo vede assoluto protagonista.

La Saeco e il Giro d’Italia

Il 2002 è l’anno del passaggio ad un top team, la Saeco, con cui dopo tanti piazzamenti nelle grandi classiche, conquista nel 2005 l’appena nato UCI Protour, una sorta di campionato del mondo che premia il ciclista che ottiene più punti durante tutto l’anno, considerando sia le classiche che le principali corse a tappe.
Nello stesso anno ottiene un ottimo quarto posto nella classifica generale del Giro d’Italia oltre alla vittorie all'Amstel Gold Race ed alla Freccia Vallone. Ma il suo vero anno è il 2007 con le vittorie alla Milano-Torino, alla Liegi-Bastogne-Liegi e sopratutto la conquista del Giro d’Italia.
Gli anni successivi con il passaggio alla LPR Brakes-Farnese Vini saranno meno fortunati con un 8° posto al Giro d’Italia del 2008 e la positività al CERA durante il Giro d’Italia del 2009 che lo porterà ad essere squalificato fino al 21 luglio 2011.

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