Danilo di Luca: biografia
Danilo Di Luca, ciclista italiano su strada del Team Katusha, soprannominato "Killer di Spoltore" nasce a Spoltore (Pescara) il 2 gennaio 1976 e la sua precoce vittoria nel 1984 a Picciano fu solo la prima di una lunga serie di successi.
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I grandi successi
Dopo tanta gavetta, conquista il Giro d'Italia Under 23 nel 1997 e nello stesso anno si classifica terzo al Mondiale Under 23 a Valkenburg in Olanda riuscendo così a passare nella stagione successiva dai dilettanti ai professionisti. Dal 1999 al 2001 veste i colori della Cantina Tollo oggi nota come Aurum Hotels mietendo importanti successi come il Trofeo Pantalica e il Gran Premio Industria e Artigianato nel 2000 fino ad arrivare alla conquista della prima posizione del Giro d'Abruzzo e del Giro di Lombardia (noto anche come Classicissima d'autunno) nel 2001. Dal 2002 al 2004 passa alla Saeco Macchine per Caffè, ex società ciclistica della Repubblica di San Marino con cui riesce a imporsi in varie gare: nel 2002 vince il Trofeo Laigueglia, il Giro del Veneto e il Gran Premio Fred Mengoni, nel 2003 conquista la Coppa Placci (con partenza e arrivo a Imola), il Giro di Liguria e la Tre Valli Varesine, nel 2004 si aggiudica il Trofeo Matteotti e il Brixia Tour. Nel 2005 cambia di nuovo team e per due anni veste i colori della Liquigas-Cannondale ottenendo i maggiori successi: nel 2005 nella provincia di Limburgo (Paesi Bassi) vince l'Amstel Gold Race, nella regione della Vallonia in Belgio conquista la Freccia Vallone e in Spagna la Vuelta al País Vasco detta anche Giro dei Paesi Baschi. Nel 2007 raggiunge l’apice: la Milano-Torino, la Liegi-Bastogne-Liegi e soprattutto il 90esimo Giro d'Italia. A dieci anni dal trionfo nell’Under 23 ha l’onore di diventare il primo ciclista abruzzese a trionfare in questa competizione.
Caduta e rinascita
Dal 2008 al 2009 è nel team LPR Brakes-Farnese Vini ex squadra ciclistica piacentina, dopo i successi del 2008 del Giro dell'Emilia e della Settimana Ciclistica Lombarda (corsa a tappe in provincia di Bergamo) nel 2009 la sua carriera subisce un tracollo, dovrebbe sapere che l’Epo Cera nel ciclismo è proibito eppure nel corso del Giro d’Italia, sottoposto a un controllo, risulta positivo. Squalificato per due anni dal tribunale nazionale antidoping del Coni e multato per la somma di 280 mila euro influisce con la squalifica di Gabriele Bosisio sull’avvenire del Team LPR provocandone la chiusura definitiva; collaborando però nelle indagini alla lotta contro l'antidoping ottiene uno sconto di nove mesi. La Katusha Team gli offre la possibilità di ripartire dalla stagione 2011 attraverso un ingaggio senza stipendio fisso ma legato agli eventuali successi e piazzamenti conseguiti.