Giacomo Puccini - La fanciulla del West: recensione dell'opera
Un'opera che tocca il cuore; un'opera il cui protagonista è l'amore, inteso non solo come sentimento fisico che lega due persone, ma come sensibilità d'animo.
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Giacomo Puccini: vita e opere
Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria Puccini, nato nel 1858, sesto di ben nove figli è morto nel 1924; è da sempre considerato uno dei più grandi compositori di opere della storia.
Studiò al Conservatorio di Milano, grazie ad una borsa di studio concessa dalla Regina Margherita su incessante richiesta della madre, la Signora Puccini.
La sua prima composizione teatrale di successo fu messa in scena nel 1884 al teatro Dal Verme di Milano, intitolata Le Villi.
Manon Lescaut fu un altro lavoro di successo che Puccini compose, ma il più celebre in assoluto fu senz'altro la Bohème; la sua fama fu arricchita, negli anni avvenire, con la Tosca e Madama Butterfly.
Durante gli anni della crisi, dal 1903 quando ebbe un grave incidente automobilistico, al 1912 anno in cui morì Giulio Ricordi, editore al quale Puccini era molto legato, compose La Fanciulla Del West.
Dal 1919, Giacomo Puccini lavorò alla Turandot, che però rimase incompiuta per via della sua prematura morte a causa di un infarto avvenuto durante un'operazione di estirpazione di un cancro alla gola, che da tempo lo faceva soffire.
La Fanciulla del West
La prima rappresentazione di quest'opera, avvenne nel 1910 al teatro Metropolitan di New York.
La storia della west girl, Minnie, si svolge nel deserto della California, ai tempi della febbre dell'oro, dove lei era il punto di riferimento, colei che consolava e ascoltava i minatori del posto.
Una sera, alla Polka, saloon in cui lavorava, Minnie conosce un certo Dick Johnson con cui nasce una certa intesa, ma il tizio losco altri non è che un truffatore con la seria intenzione di rapinare la cassa del locale, dove i minatori mettevano in custodia i loro risparmi.
Tra i due, sboccia l'amore e sino all'ultimo la fanciulla ignora le vere intenzioni dell'uomo nonostante sia stata messa in guardia sia da alcuni minatori e sia dallo sceriffo Jack Rance, da tempo esplicitamente attratto dalla ragazza.
Tuttavia gli uomini ce la mettono tutta a far fuori il sedicente Johnson che, messo alle strette e continuamente minacciato, decide di fuggire.
A questo punto dell'opera Dick si sfoga col suo canto d'amore, Ch'ella mi creda libero e lontano, durante un inseguimento a cavallo.
La fanciulla, innamorata, cerca di sensibilizzare i minatori, convincendoli affinché lo lascino libero di andare, sano e salvo.
Così avviene: gli uomini inteneriti dalle parole di Minnie, decidono di tornare sui loro passi consentendo ai due amanti di andare via insieme.