Honda Civic Type-R: recensione
La prova su strada della Honda Civic Type R non può che mettere in evidenza il carattere sportivo, per non dire racing, di questa vettura, esaltato, per esempio, dallo spoiler sul lunotto posteriore e dai cerchi in lega. Vediamo, dunque, pregi e difetti della macchina.
/wedata%2F0029966%2F2011-08%2FHonda-Civic-Type-R--Source--Date-2008-03-10--Autho.jpg)
Caratteristiche
Andiamo alla scoperta delle caratteristiche più rilevanti relative alla Honda Civic Type-R. Abbiamo a che fare con una vettura dal notevole piglio sportivo, che si fa apprezzare per uno stile decisamente racing. Basti pensare, per esempio, alla griglia a nido d’ape che caratterizza il frontale, o ai paraurti bassi, con prese d’aria larghe. Sulla coda troviamo finestrini molto sottili e passaruota larghi, che accolgono cerchi da 18 pollici, mentre sul lunotto posteriore non può mancare uno spoiler dello stesso colore della carrozzeria, con terzo stop integrato. Per quel che riguarda il motore, siamo in presenza di un duemila aspirato i VTEC DOHC, con 210 cavalli di potenza massima, raggiunti a 7800 giri, con rapporti corti e un acceleratore drive by wire. Il cambio, a proposito, è manuale, a sei marce, e i tempi di cambiata sono ridotti anche in virtù di una frizione alleggerita. Di tutto rispetto le prestazioni, con una velocità di punta di 235 chilometri all’ora, un picco di coppia di 193 Newton metro a 5600 giri e uno scatto da zero a cento orari in poco più di sei secondi e mezzo. La frenata della vettura è potente, mentre le vibrazioni del motore sono limitate mediante un sistema di sospensioni il cui funzionamento non è lontano da quello di una barra di torsione.
Aspetti positivi
- Tra i punti di forza della Civic in questione non si può non citare, in primo luogo, la potenza delle prestazioni, con una marcia regolare e omogenea, anche se grintosa, in virtù di un'erogazione del motore aggressiva ma fluida.
Aspetti negativi
- L'unico punto debole che può essere identificato in questa HondaCivic riguarda lo spazio a disposizione per chi sta seduto dietro. Coloro che occupano i sedili posteriori, infatti, non hanno una libertà di movimento particolarmente ampia, e rischiano di sbattere la testa contro il tetto o le ginocchia contro i sedili davanti.