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I giornali in Italia durante l'occupazione tedesca

Vediamo com'era la situazione della stampa italiana nel periodo dell'occupazione nazista.

L'occupazione tedesca

L'occupazione delle truppe tedesche in Italia iniziò l'8 settembre del 1943, in seguito alla proclamazione da parte del generale Badoglio della firma del famoso armistizio di Cassibile, con cui l'Italia, fino ad allora alleata della Germania nazista, si arrendeva alle forze angloamericane. L'atto fu giudicato come un tradimento dagli ex alleati e la conseguenza fu l'occupazione della città di Roma da parte dell'esercito del Terzo Reich, con un rapido intervento militare. La conquista della Capitale fu piuttosto semplice in quanto la difesa della città si rivelò estremamente debole a causa della negligenza dei vertici militari e della classe politica. Lo stesso Mussolini divenne solo un fantoccio nelle mani di Hitler.
Il 4 luglio del 1944 l'esercito degli Alleati liberò Roma dalle truppe tedesche e solo il 25 aprile del 1945 l'Italia si potrà dire libera dal gioco del nazifascismo. Tuttavia durante tutto il periodo di occupazione molti cittadini si opposero con forza al regime, in alcuni casi costituendosi in vere e proprie organizzazioni paramilitari, in altri casi senza l'uso delle armi.

La stampa durante l'occupazione

Durante il periodo dell'occupazione nazista fu abolita completamente la libertà di stampa e di informazione, tutti i quotidiani nazionali e locali passarono attraverso la censura del regime.
Fu proprio in questo scenario che si diffuse la cosiddetta stampa clandestina, la quale fu molto attiva soprattutto durante il 1944 ed ebbe un ruolo di notevole importanza nell'ambito della Resistenza non armata. Attraverso i giornali clandestini, sorti soprattutto nell'Italia centro-settentrionale, venivano diffuse anche all'estero le notizie in merito alla Resistenza e veniva effettuata un'azione di controinformazione e di contropropaganda rispetto ai comunicati ufficiali influenzati dal regime. Si tratta solitamente di pubblicazioni stampate in tipografie clandestine e composte da un solo foglio a causa della scarsità di carta, ma che ancora oggi costituiscono un'importante testimonianza della reale situazione vissuta in quel periodo, anche se molte copie sono andate perse perché distrutte dal regime. Tra i principali giornali della Resistenza ricordiamo "Umanità Nova", "Ai lavoratori d'Italia", "L'azione libertaria", "L'adunata dei libertari", "Rivoluzione", "Era nuova", "Aurora", "L'adunata dei refrattari", "Fronte unico della liberazione" e molti altri.

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