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Il lavoro notturno fa male alla salute?

Secondo uno studio inglese il lavoro con turni notturni fa male alla salute, alterando i normali cicli biologici.

Lavoro notturno

Il lavoro notturno è considerato la prestazione eseguita per un periodo di almeno sette ore consecutive che comprende l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Secondo studi del Centro di cronobiologia dell'Università di Surrey in Gran Bretagna alterare l'equilibrio del sonno con turni di lavoro notturno può modificare rapidamente l'attività degli ormoni naturali e il metabolismo, con evidenti rischi per la salute a lungo termine. La desincronizzazione delle funzioni fisiologiche, psicologiche, delle attività sociali e dei ritmi circadiani ha effetti negativi sulle prestazioni lavorative e sulla salute, aumentando il rischio di disturbi del sonno, malattie psichiatriche, gastrointestinali e cardiovascolari. In chi lavora troppo i livelli di leptina, diminuiscono, questo ormone normalmente sopprime l'appetito, mentre contemporaneamente aumenta invece la quantità di zucchero nel sangue e il livello d’insulina. Tutto ciò si traduce in un aumento dell'appetito e una tendenza all'iperglicemia. Anche la normale attività dell'ormone dello stress, il cortisolo, in chi ha turni lavorativi notturni appare invertita. Secondo uno studio europeo, il problema sta nel fatto che gli orari lavorativi sovvertono il ritmo sonno/veglia, sbilanciando non solo l’orologio biologico ma creando un probabile effetto negativo anche sul corredo genetico.

Effetti negativi a breve e a lungo termine

Tra i vari effetti a breve termine che possiamo riscontrare troviamo il cambiamento del tono dell'umore, la diminuzione dell'efficienza, dell'attenzione e la modifica delle abitudini alimentari e del sonno. Quelli a lungo termine sono i disturbi organici più impegnativi che necessitano spesso dell'assistenza medica: sono disordini gastro-intestinali, cardio-vascolari e neuro-psichici. I primi disturbi che rappresentano un campanellino d'allarme per il soggetto sottoposto a stressanti ritmi lavorativi notturni sono soprattutto i disordini dell'umore con stati d'ansia e nevrosi, che possono riflettersi anche nei rapporti interpersonali. Inoltre l'alterazione dei ritmi sonno/veglia aumenta il rischio d’infortuni, abbassando la soglia di attenzione, e aumentando gli errori di produzione a causa della sonnolenza. Si registra, per gli stessi motivi, anche un aumento degli incidenti stradali. Il rischio relativo in questo caso aumenta con il numero di ore lavorate, soprattutto dopo le dodici ore. Nel sesso femminile gli squilibri ormonali portano ad alterazioni del ciclo mestruale e a un aumento della sindrome pre-mestruale.

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