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L'Ara Pacis dopo il restauro di Richard Meier

Ara Pacis, antico monumento romano augusteo vestito di modernità. Scopriamo i particolari del progetto Meier.

L'Ara Pacis e il Progetto Meier

L'Ara Pacis per certi versi rappresenta forse un paradosso dell'antico Impero Romano. Era quest'ultimo il più forte tra i popoli della terra, guerrafondaio, conquistatore, eppure edifica un monumento che è un inno e un omaggio alla pace. Infatti l'Ara Pacis Augustae è un altare fatto costruire a Roma proprio da Augusto nel 9 a.C. per omaggiare Pace (la dea romana ma anche il simbolo della pace e della prosperità raggiunta dall'Impero in quel periodo) e per sottolineare che sotto il suo comando Roma mai aveva raggiunto un periodo pacifico e florido di tali fattezze. La Pax Romana era un bene prezioso che andava coltivato e Augusto lo aveva capito, stringendo patti di non belligeranza in Spagna e nella Gallia meridionale.
L'Ara Pacis è costituito da un recinto rettangolare al cui interno attraverso delle scalinate si accede all'altare. Oggi si presenta quasi asettico e completamente bianco, mentre in origine era coloratissimo con dipinti che coprivano l'intera superficie esterna e interna della sua copertura in pietra. Il progetto Meier, richiesto dalla città di Roma e dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e sponsorizzato dalla BNL, dalla Banca di Roma e da Monte dei Paschi di Siena, è un intervento (firmato dal noto architetto americano Richard Meier) volto a dare una copertura e quindi una protezione all'antico monumento, a rischio serio di danni dovuti ad agenti atmosferici, alle polveri sottili e ai gas di scarico del traffico che scorre nelle vicinanze e a tanti altri fattori.
Travertino, acciaio, stucco e vetro i materiali che costituiscono questa copertura che se da una parte ottimizza al massimo l'uso degli spazi, dall'altra forse pecca di eccessiva modernità, che si fonde facilmente con il tessuto urbano circostante e con il contesto attuale romano ma che forse non rende il giusto rispetto al patrimonio millenario che contiene.

Pro e contro

Come si può ben immaginare, quest'opera ha diviso sia i semplici cittadini che i critici d'arte più famosi d'Italia e di mezzo mondo. Divisi gli abitanti di Roma sull'opera di Meier che invece fu stroncata nettamente dal New York Times ed etichettata come un flop. La diatriba maggiore ha riguardato due critici d'arte italiani che hanno sempre avuto pareri discordanti sull'arte in generale. Achille Bonito Oliva ha promosso a pieni voti la copertura mentre Vittorio Sgarbi non ha preso bene il lavoro troppo fuori contesto di Meier. Sue testuali parole: "è una pompa di benzina texana nel cuore di uno dei centri storici più importanti del mondo". Più chiaro di così! Tante oggi le iniziative del museo, volte a far ammirare questo antico capolavoro dell'arte augustea.
Per maggiori informazioni: Arapacis.it

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