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Leucemia linfatica cronica, infomazioni

La leucemia linfatica cronica, chiamata in ambito medico con l'abbreviazione LLC, è la forma più comune di leucemia. Ciò che la caratterizza maggiormente è l'incidenza nelle persone anziane (dai 60 ai 70 anni), elemento che la classifica come una vera e propria leucemia degli anziani. In questa guida, sono analizzate le cause, i sintomi, le cure e l'aspettativa di vita relative alla leucemia linfatica cronica.

Eziologia e sintomi della Leucemia Linfatica Cronica

Le cause della leucemia linfatica cronica non sono state ancora definite in modo dettagliato. Come ogni altra forma di tumore, infatti, la leucemia è una patologia provocata dalla concorrenza di un numero elevato di fattori. Gli studi in merito, comunque, sono orientati soprattutto nella ricerca di cause genetiche. All'inizio, questa malattia del sangue è asintomatica tanto che, in buona parte dei casi, essa viene scoperta in modo occasionale. L'assenza di cause e di sintomi che suggeriscono la predisposizione verso questo tipo di leucemia del sangue, inoltre, annullano la possibilità di prevenirla. La ricerca della leucemia in un paziente e la sua diagnosi, infatti, fino a oggi, possono essere effettuate soltanto in base al conteggio del numero dei linfociti nel sangue, una particolare tipologia di globuli bianchi responsabili della difesa del nostro organismo. Essi, in particolare, diventano preoccupanti se il loro numero supera le 4.000 unità. I sintomi veri e propri della leucemia linfatica cronica compaiono soltanto nella fase avanzata della malattia e comprendono:
- presenza di tumefazioni sul corpo;
- ingrossamento della milza e delle ghiandole linfatiche;
- stanchezza.

Cure e aspettativa di vita della leucemia linfatica cronica

Tutte le cure disponibili fino a oggi (luglio 2011), per il trattamento della leucemia linfatica cronica non riescono a guarire dalla malattia ma mirano a contenerla. Grazie ai farmaci utilizzati per il trattamento della leucemia linfatica cronica, farmaci immuno-chemioterapici, l'aspettativa di vita dei pazienti che ne sono affetti è variabile e nei casi migliori arriva fino ai 6-10 anni di vita. I trattamenti medici, in particolare, possono essere effettuati soltanto alla comparsa dei sintomi sistemici della malattia: - sudorazione notturna;
- febbre;
- ingrossamento delle ghiandole e della milza;
- calo di peso corporeo. Il decorso della malattia è variabile: il paziente, infatti, può stare bene a lungo; improvvisamente, poi, la malattia può peggiorare e condurre in breve tempo alla morte.

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