L'ultimo Catone, recensione del romanzo di Matilde Asensi
“Mi sentivo sempre più perplessa e disorientata, come se quello fosse un sogno e non una realtà tangibile. Che cos'era successo perché io mi trovassi in quella sala?”
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Trama
Suor Ottavia Salina lavora nell’Ipogeo, uno dei più importanti reparti degli Archivi Segreti del Vaticano.
Mentre si sta occupando di una pergamena nel suo laboratorio insieme ai suoi collaboratori, viene convocata dal Prefetto dell’Archivio, una delle massime autorità pontificie affinché, con la sua conoscenza storica e paleografica, possa aiutare a risolvere il mistero di un uomo etiope, implicato in una serie di circostanze che vengono illustrate come delittuose contro la Chiesa Cristiana e le altre Chiese, che è stato trovato brutalmente assassinato sui monti della Grecia.
Durante l’autopsia sono stati rinvenuti sul corpo dell’uomo particolari tatuaggi che ricordano dei segni tribali e rituali. Affiancata dal capitano della guarda svizzera Guardia Kaspar Glauser-Röist e dall’archeologo egiziano Farag Boswell, Suor Ottavia, studiando e interpretando i simboli sul corpo dell’etiope, si ritroverà a indagare sulla setta degli Staurophiyakes, un ordine segreto che ha il compito di progettere la Croce di Cristo (a cui pare appartengano dei frammenti di legno ritrovati accanto al corpo) e che pare sia riuscito a sopravvivere alle Crociate ed arrivare fino ai giorni nostri.
Nel corso delle indagini si scopre che il secondo dei tre libri della Divina Commedia, il Purgatorio, contenga delle informazioni fondamentali per giungere alla verità e scoprire dove si trova la fantomatica setta, di cui Dante ne è stato uno dei più esimi membri – secondo il romanzo, ovviamente.
I tre dovranno affrontare diverse prove, espiando i sette peccati capitali in sette rispettive città (Siracusa, Roma, Ravenna, Gerusalemme, Atene, Costantinopoli, Alessandria e Antiochia), per arrivare infine a scoprire la verità sugli Staurophiyakes e sul loro scopo ultimo.
Giudizio
L’ultimo Catone (dal Catone l’Uticense che appare a Dante e Virgilio dopo la loro uscita dall’Inferno) si presenta come un thriller storico-religioso dall’intricato intreccio narrativo che appassionerà senza dubbio chi ha apprezzato i precedenti Il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni di Dan Brown.
Matilde Asensi riesce a creare un mix interessante tra finzione e realtà che, grazie ad una narrazione in prima persona (la protagonista, Suor Ottavia Salina) coinvolge ancora di più il lettore. Esaltato dalla critica, il libro però sembra dividere il pubblico.
C’è chi lo ha trovato un capolavoro in cui storia, letteratura e, non ultimo, la Chiesa e le sue zone d’ombra la fanno da padrone; altri, invece, non hanno gradito né la narrazione in prima persona, né le peripezie che in certi punti, insieme al finale, risultano forse troppo inverosimili.