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Marcia francescana: ritrovare se stesso con gli altri

Nell’articolo viene descritto un tipo di viaggio-vacanza molto particolare che è, appunto, la marcia francescana: esempio di umanizzazione e di sforzo, immersa nel verde di una parte del territorio compreso tra Abruzzo e Umbria. Interessantissimo esempio di depurazione mentale a partire dal movimento fisico e dall’incontro visivo con paesaggi bellissimi del centro Italia.

Abitudine consolidata ormai da anni (il primo episodio avvenne ipoteticamente 30 anni fa per opera di un frate) è l’incontro di centinaia di persone per realizzare la Marcia Francescana fino alla Basilica di San Francesco d'Assisi. Questo è uno dei progetti di “cammino condiviso” presenti nel nostro territorio nazionale, poiché diversi gruppi si ritrovano, partendo da luoghi diversi, in totale libertà nella scelta della durata e del territorio da attraversare, come è del tutto prevedibile in quanto progetto realizzato da un ordine religioso. L’ordine dei frati palatini di Roma, per esempio, ha raccolto dal 25 Luglio al 4 Agosto 2011, i suoi marcianti decidendo di intraprendere il percorso più lungo, di 150 Km circa, da L’Aquila ad Assisi. Ogni mattina è il gallo che metaforicamente sveglia il marciante e lo prepara al cammino (considerando che ci si mobilita a partire dalle 6:00/6:30) e si inizia a camminare divisi in 7/8 gruppi (nel gergo della marcia) che servono per creare dei mini-nuclei che hanno come riferimento un frate o una suora. Questa ulteriore suddivisione permette di gestire meglio le persone e, soprattutto, aiuta l’interazione e il dialogo durante le soste e la sera. Al finire della tappa quotidiana, ci si riunisce per parlare e pregare. Il percorso si dipana tra dolci colline e ripide salite di montagna dove il ristoro e la notte sono una concessione comunale che fornisce semplicemente un luogo abbastanza grande per tutti o addirittura una festa di benvenuto. Ogni marcia ha avuto un tema principale impresso sullo stendardo, simbolo del cammino, nel 2011 è stato “Le Vie Del Cuore”, trattato capillarmente nelle varie giornate, dove nello specifico, ogni giorno si affrontava un sotto-tema (ad es. il cuore infranto) da sviscerare nei momenti di pausa e di riposo o su cui liberamente meditare. Per facilitare l’interazione tra i partecipanti, ognuno di essi ha potuto creare una Rubrica su cui, da una parte, scrivere il tema trattato nel corso della giornata e, dall’altra, la firma di un marciante o di una guida che, in merito a quel tema specifico, aveva donato un “pensiero importante”.

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