Numeri relativi: le loro origini
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Cenni storici sui numeri relativi.
Si definisce numero relativo una qualsiasi cifra a cui viene anteposto il segno positivo (+) o il segno negativo (-). Lo studio sistematico di questa categoria di numeri venne diffuso e approfondito in tempi abbastanza recenti.
Il primo matematico a fare cenno a tali numeri fu Diofanto, studioso greco vissuto in Alessandria d'Egitto nel III secolo d.C. Prima di lui tale concetto era totalmente ignorato. Egli distinse i numeri in additivi e sotrattivi, che corrispondono rispettivamente ai numeri positivi e a quelli negativi.
Il concetto si diffuse in seguito anche tra gli antichi matematici indiani e arabi. Quando questi ultimi trovavano un numero negativo come soluzione a un problema, lo interpretavano come un debito. La loro aritmetica, infatti, aveva un'impostazione prevalentemente pratica e commerciale. Proprio per questo motivo attribuirono ai numeri positivi e ai numeri negativi rispettivamente il significato di crediti e debiti.
Questo concetto venne portato avanti per molti secoli e l'idea di considerare i numeri relativi alla stregua degli altri numeri non fu presa in esame per molto tempo. I matematici continuarono a chiamarli "numeri assurdi", soprattutto per la difficoltà nel classificarli.
Fu il matematico italiano Leonardo Pisano, detto Fibonacci, vissuto tra il XII ed il XIII secolo, a diffondere la conoscenza dei numeri relativi. In seguio, nel XVI secolo, il matematico Raffaele Bombelli approfondì gli studi cominciati da Fibonacci.
Tuttavia, i numeri relativi cominciarono a essere accettati dal mondo matematico soltano grazie ad Isaac Newton. Questo grande matematico, fisico e astronomo inglese, vissuto tra il 1642 e il 1727, usò sistematicamente i numeri relativi per esprimere le misure delle grandezze che potevano essere considerate in due versi opposti (appunto in verso positivo e negativo).
Infine, soltanto nel XIX secolo cominciarono a essere pubblicate le prime trattazioni complete e ineccepibili sui numeri relativi, e il loro studio cominciò a diffondersi anche alle scuole.
A oggi, questi numeri occupano una parte molto importante nel programma di matematica delle scuole medie e superiori, dove gli studenti imparano a usarli applicando le proprietà dei numeri relativi che sono state scoperte nel corso degli anni.