Perché e come donare il cordone ombelicale
La donazione del cordone ombelicale è una tecnica ancora poco praticata ma in rapida espansione. Ecco i passi da fare se si intende donare.
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Perché donare
La donazione del cordone ombelicale è una pratica relativamente recente ma che si sta diffondendo a ritmo molto rapido. Nel passato il cordone, dopo il parto, veniva buttato.
Studi recenti hanno dimostrato, però, che il sangue placentare ha caratteristiche molto simili a quelle del midollo osseo e può rivelarsi altrettanto utile nella cura di malattie quali leucemie, linfomi, anemia mediterranea e diverse altre patologie del sangue.
Il trapianto di cellule del sangue del cordone ombelicale, dunque, rappresenta (e rappresenterà sempre di più nel prossimo futuro) una seria alternativa al trapianto di cellule del midollo osseo. Questa tecnica presenta, tra l’altro, diversi vantaggi sia per il donatore (in quanto il prelievo è assolutamente indolore e privo di qualsiasi rischio) che per il ricevente (in quanto la disponibilità di staminali del cordone è molto elevata e i rischi di rigetto sono minori).
Come donare
Se si è interessate alla donazione è bene informare il ginecologo che segue la gravidanza e accertarsi che nell’ospedale in cui si è deciso di partorire venga eseguita la raccolta del sangue cordonale. A questo punto sarà necessario:
- effettuare un colloquio con un medico (formato dalla Banca del sangue cordonale) che somministrerà alla paziente un questionario sul suo stato di salute generale, cercherà di fugare ogni dubbio e, alla fine, consegnerà un modulo per la firma del consenso informato;
- effettuare gli esami del sangue previsti per legge in caso di donazione;
- ripetere le analisi a 6/12 mesi dal parto per rendere definitivamente fruibile il campione prelevato.
Il prelievo del sangue del cordone ombelicale è un procedimento molto semplice e assolutamente privo di pericoli sia per la mamma che per il bambino. Si pratica al momento del parto, immediatamente dopo la nascita del bambino, subito prima del secondamento (espulsione della placenta), quando il cordone è già stato tagliato.
La raccolta è eseguita da personale ostetrico qualificato che utilizza apposite sacche apposite monouso, atte a garantire la sterilità del prelievo.
Al momento del parto possono verificarsi condizioni che impediscono la donazione:
- parto prematuro (meno di 34 settimane di gestazione);
- acque rotte da oltre 12 ore;
- sofferenza fetale o malformazioni.