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Sega Mega Drive, gli albori della console

C'erano una volta i videogiochi da bar, e la fila di bambini con la monetina in mano per poter giocare per qualche minuto. Poi arrivò il Commodore 64 e lo Spectrum, e giochi in cassetta o su dischetto da caricare e 'consumare' al comodo di una sedia. Poi arrivarono le console, come l'Atari, l'Intellevision ed il mitico Sega Mega Drive, e fu, da subito, tutto un altro mondo.

L'avvento delle Console

L'avvento della Console, nell'epoca contemporanea, è da considerare come una rivoluzione a tutti gli effetti. Nei primi anni '80, la nascita di un dispositivo creato appositamente per i videogiochi, diede vita ad un mercato che negli anni crebbe a tal punto da arrivare, ai giorni nostri, ad fatturato così notevole da essere considerato pari a quello dell'industria cinematografica. I modelli delle prime console furono diversi da quelli di oggi, infatti permettevano di giocare solo ad un numero limitato di videogiochi. Col tempo però giunsero le cartucce, così da poter sfruttare al meglio le console, e riuscire ad applicare più videogiochi. Fu il tempo dell'Atari, e del suo famoso 'Pong', una simulazione del ping pong tradizionale dalla grafica ancora molto semplice, seguita dopo poco da altri sistemi dalla grafica avanzata come l'Intellevision o il ColecoVision.

Il Sega Mega Drive

Il Sega Mega Drive, console a 16-bit, tra le più potenti del periodo, venne creata nel 1988 in Giappone dall'azienda 'Sega', ed uscì in Europa due anni più tardi, con in abbinata il videogioco 'Altered Beast', 'picchiaduro' dall'ambientazione fantasy. Fu subito successo immediato. Un anno dopo la sua uscita, a fare concorrenza al Mega Drive, fu creato il Super Nintendo, che nonostante avesse a disposizione meno videogiochi rispetto alla console della Sega, e subisse spesso dei rallentamenti, soppiantò il dispositivo giapponese. Con l'uscita sul mercato del 'Mega cd', lettore esterno per CD ROM che liberava la memoria interna e permetteva un'evoluzione nel sonoro e nella grafica, sembrò che potesse rifarsi l'azienda giapponese. Ma fu un fuoco di paglia, infatti piuttosto che sviluppare giochi nuovi e all'altezza, a parte qualche titolo, furono riproposti videogiochi di prima generazioni, con in aggiunta, solo un suono migliore. Iniziò il declino inarrestabile, e l'avvento di una nuova generazioni di console.

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