Storia dei fumetti di Topolino
Topolino è una testata di carattere fumettistico che da decenni allieta l'infanzia di migliaia di ragazzini e adolescenti con le sue storie dal carattere semplice ma divertente: partendo dai suoi albori, ripercorreremo le tappe che hanno permesso al fumetto di imporsi come uno dei settimanali italiani per eccellenza.
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Nascita del personaggio
Topolino nacque dalla mente creativa di Walt Disney, all'epoca regista poco conosciuto e in cerca di successo: dopo alcune note deludenti in ambito lavorativo, decise di disegnare un personaggio del tutto nuovo e non vincolato ai canoni standard che prevedevano storie con protagonisti umani. Il piccolo topo, inizialmente chiamato Mortimer ma successivamente rinominato Mickey Mouse (o Topolino, nella sua controparte italiana) riuscì a farsi apprezzare dal pubblico in una serie di cortometraggi per poi diventare un vero e proprio pilastro dell'animazione.
Pubblicazione in Italia
In seguito alla sua apparizione nelle prime daily strip comiche, la popolarità del personaggio crebbe così rapidamente che nel 1930 iniziò ad esser pubblicato anche sul settimanale torinese Illustrazione del Popolo; due anni dopo uscì il primo numero di Topolino in formato giornale, edito da Nerbini. Grazie ad esso, Giove Toppi diventò il primo disegnatore Disney italiano e sempre in quel periodo venne ideato il compagno d'avventure ideale per Topolino, ovvero quel Medoro che anni dopo avrebbe assunto il nome del ben più conosciuto Pippo. In seguito ad alcuni problemi riguardanti il copyright a causa dei quali il nome della testata divenne temporaneamente Topo Lino, il settimanale ebbe vita dura con l'avvento del fascismo: il Ministero della Cultura Popolare vietò di ricalcare quelle che erano le icone del panorama fumettistico americano, bloccandone temporaneamente la pubblicazione.
Restyling e rinascita
La fine del periodo fascista permise a Topolino di tornare nelle edicole italiane, ma nel giro di qualche anno venne a scontrarsi con una crisi che aveva colpito tutti le storie che prevedevano due vignette per episodio. Per evitare di perdere i diritti delle pubblicazioni da libreria, Mondadori optò per un cambio di periodicità ed una riduzione del formato, fenomeno che diede vita al classico libretto che attualmente conta più di 2800 numeri ed innumerevoli speciali dedicati a maestri dell'arte dei fumetti come Carl Barks o lo stesso Walt Disney. Venne inoltre presa in considerazione l'idea di pubblicare storie inedite invece di riproporre esclusivamente quelle americane: sulla scia di L'inferno di Topolino gli autori italiani iniziarono ad imporsi anche sotto l'aspetto narrativo fornendo situazioni sempre nuove e inventando personaggi di supporto come Trudy, Bruto e Plottigat, alcuni dei quali godono tuttora di grande popolarità.