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Storia della fotografia: dalla pellicola al digitale

La macchina fotografica. Dai primi prototipi di pellicola alle nuove ed innovative fotocamere digitali del 21° secolo.

Dai Greci ai primi anni '30

Premetto il fatto che gli studi su cui si sono basati gli scienziati inventori della fotocamera, erano antiche scoperte dei lontanti cugini del mondo a.C: i Greci. Con Aristotele infatti, si scopre il mondo della luce sensibile e, dunque, sfruttabile per riprodurre immagini sul vetro. Con Leonardo Da Vinci (1500) invece, studiò e ideò il prototipo della camera oscura, denominato in latino oculus artificialis. Nel 1568 circa inoltre, Daniele Barbaro ideò il diaframma, o almeno l'antenato dell'oggetto. Nel 1700 Thomas Wedgwood sperimenta il nitrato d'argento, il materiale che si sfrutterà poi per ricoprire la pellicola d'argento. Grazie a tutti questi studi e queste invenzioni, finalmente nacque la macchina fotografica. La prima macchina fotografica in assoluto fu la cosiddetta Dagherrotipia. Questa fu ideata nel 1800 dalllo scienziato Louis Jacques Mandé Daguerre, aiutato in maniera rilevante dall'altrettanto francese Joseph Niepce. Soltanto nel 1839 il progetto fu presentato da François Arago, il quale ne illustrò le funzionalità. La dagherrotipia era composta da una semplicissima scatola di legno riparata da una lastra spessa di rame che sosteneva un obiettivo immobile di vario materiale, più comunemente vetro e/o ottone a seconda dell'inventore. Dunque, mediante un sistema a base lastra ottica, le immagini si fissavano sul vetro come fosse una camera oscura, anche se sfruttando pochi metri di distanza per via dell'obiettivo fisso. In seguito, furono apportate numerose modifiche, sia all'obiettivo che al resto del dagherrotipo. Ben presto questo rudimentale prototipo di fotocamera si diffuse in tutto il mondo, soprattutto in Italia nel tardo 1850. Alcune modifiche rivelanti furono apportate anche per quanto concerne lo sviluppo delle foto, ad opera di William Fox Talbot. Egli ideò la sciadografia, ossia il processo di dissoluzione delle immagini provenienti dalle foto "scattate" grazie ad un foglio in trasparenza.

Dagli anni '30 all'era del digitale (XIX secolo)

Da allora la fotografia divenne anche strumento d'arte e fonte iconografica per documenti. In seguito alla Depressione dei primi anni del '900, scattare fotografie divenne un mestiere. Nel 1933 invece, nasce una delle più recenti versioni di fotocamera: l'istantanea. Questa trova il suo primo modello nell'Ermaux, la quale trasformò il flash al magnesio in un processo rapido di immagazzinamento della luce. Negli anni '70 dunque, nasce la Polaroid - simile all'Ermaux eccetto che per il modello e la velocità di scatto - e, contemporaneamente, lanciano sul mercato le prime Kodak, grazie al successo ottenuto precedentemente con l'invenzione (anni '40) della foto a colori. Infine, nel 1975 Steven Sasson (Kodak) ideò la fotocamera digitale senza pellicola. L'immagine veniva instillata sul nastro a colori grazie all'utilizzo dei megapixel. Ecco che l'era del digitale ha avuto inizio.

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