Storia ed evoluzione della macchina fotografica
La macchina fotografica nasce come evoluzione della camera oscura, quando ancora non era stato trovato il sistema di fissare un'immagine sulla carta. Da allora la macchina fotografica si è evoluta, arrivando perfino a non aver nemmeno più bisogno del supporto cartaceo per la visualizzazione, grazie all'avvento della fotografia digitale.
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Dal rullino alla memory card
La prima fotografia fu scattata nel 1816, utilizzando una camera oscura e un supporto cartaceo trattato con Cloruro d'argento, ma in realtà le macchine per le foto nascono prima della fotografia: la prima camera obscura, intesa come la intendiamo noi, risale addirittura all'anno mille, ma è solo nel 1880 che nasce la pellicola fotografica,
Da lì in poi la macchina fotografica ha subito un'ascesa senza pari, facendo entrare la fotografia nella quotidianità della gente, che fino ad allora la vedeva come qualcosa di magico e di inspiegabile; anche i privati cittadini iniziano ad acquistare le prime fotocamere per immortalare i momenti importanti, familiari, e per avere ricordi indelebili quanto più realistici possibili: non si andava più dal pittore a fari fare il ritratto (che potevano permettersi solo i ricchi e i nobili) ma si andava dal fotografo, che con una spesa inferiore produceva immagini molto più realistiche.
Durante le guerre, la fotografia assume un ruolo primario, sia per la documentazione degli scenari, sia per i familiari dei soldati, che potevano avere la prova che stessero bene e che, soprattutto, fossero vivi.
Ma è nel 1999 che il mondo della fotografia viene rivoluzionato: furono introdotte le prime macchine digitali, che al posto della pellicola fotografica utilizzavano le memory card.
Le macchine digitali
La peculiarità delle macchine fotografiche digitali sta nell'assenza di pellicola: le fotografie vengono memorizzate su delle memory card, dei dispositivi magnetici che sostituiscono il rullino: queste card hanno una capacità variabile e consentono di visualizzare le fotografie al computer, senza avere la necessità di stamparle. Tuttavia, essendo le fotografie così scattate dei file elettronici, è possibile effettuare la stampa, che corrisponde allo sviluppo delle fotografie su pellicola.
Nonostante le macchine fotografiche digitali stiano raggiungendo livelli di qualità elevatissimi, non sarà mai possibile che eguaglino quelli delle macchine fotografiche analogiche su pellicola: la stampa analogica, difatti, non avendo a che fare con i pixel, consente di ottenere un numero teoricamente infinito di ingrandimenti, senza che la qualità venga inficiata, a differenza della foto digitale che, se l'ingrandimento è troppo elevato in relazione alla risoluzione, risulta sgranata a causa dei pixel che vengono ingranditi tanto da rendersi visibili.