Tappeto persiano: consigli e suggerimenti per l'acquisto
I tappeti sono da noi considerati come comodi ed eleganti complementi, in oriente il tappeto è vissuto nella preghiera, come opera d’arte racchiudente in sé una storia secolare da rappresentare ed ovviamente come utile accessorio di tutti i giorni.
/wedata%2F0032689%2F2011-08%2FTappeto.jpg)
Seta, cotone e lana
Che si parli di tappeti caucasici, persiani e orientali in genere, nella struttura del tappeto, l'ordito costituisce la parte portante dell'armatura, da realizzare con precisione, in modo da evitare difetti a opera finita.
I materiali migliori per eseguirlo sono il cotone e la seta, quest’ultima riservata solo ai tappeti di notevole pregio visti i suoi costi.
I tappeti in seta sono tra i più pregiati in quanto le fibre della stessa donano lucentezza impareggiabile al tappeto e lo impreziosiscono con nodi fitti e piccolissimi.
Per riconoscere un tappeto fatto a mano, un vero tappeto in seta da un'imitazione basta ripiegarne un angolo: il vero è più soffice e malleabile rispetto al falso la cui superficie risulta più rigida a causa delle fibre sintetiche. Sfregare inoltre la superficie del tappeto ci aiuta, in quanto le fibre naturali scalderanno molto più di quelle sintetiche.
Il cotone, grazie alla sua resistenza, risulta quanto mai adatto per realizzare l'armatura dei tappeti.
La lana ovina è la più utilizzata per realizzare i persiani ed il manto degli agnelli di 8-12 mesi fornisce eccellente materia prima.
Si usano anche altri tipi di lana, ma risentono di vari passaggi necessari per una buona lavorazione.
Criteri di scelta
E' importante considerare il numero dei nodi che varia in base alla scelta dei materiali e all’artigiano; in linea generale avremo buoni tappeti con un numero di nodi compreso tra 20 e 100 per cm quadrato. Il nodo dovrebbe essere singolo, comprendendo due fili alla volta dell’ordito.
Il nodo persiano, detto anche Senneh, asimmetrico, risulta più adatto ai disegni curvilinei mentre il nodo turco denominato anche Ghiordes è simmetrico ed offre una maggiore solidità e stabilità alla lavorazione del tappeto.
Anche il tempo impiegato, l'abilità e la sensibilità dell'artigiano che lo ha realizzato, visibili attraverso trame e disegni, ci aiuteranno a capire da dove proviene e in che periodo è stato fatto il tappeto.
Guardarne il retro ci permette di scoprire eventuali imperfezioni, buchi riparati o riannodature anche vistose.
Diffidiamo di clamorose offerte promozionali, facciamo riferimento alle numerose riviste curate da affidabili case d'aste e rivolgiamoci a ditte prestigiose come Iranian Loom o Kilim tappeti.
Pulizia.
Pulire i tappeti battendoli con un battipanni rovina la lana del vello e non vanno lavati in lavatrice o affidati alla pulitura di ditte non specializzate.
Rovesciamo invece il tappeto e camminiamoci sopra o usiamo dolcemente così il battipanni. Con la polvere depositata al suolo, potremo poi usare l’aspirapolvere,non alla massima potenza e contropelo.