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Touring Club Italiano: storia della prestigiosa associazione

Dettagli sulla nascita dell'associazione e sviluppi di essa nei vari periodi storici.

Da fine Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale

Il Touring Club Italiano viene fondato l'8 novembre del 1894 da un gruppo formato da 57 velocipedisti.
L'intento primario era quello di diffondere i valori pratici del ciclismo e dei viaggi.
Ci furono sin dall'inizio delle idee molto brillanti, infatti vennero proposte le prime piste ciclabili (1895), vennero installate cassette di riparazione e il pronto soccorso medico durante le strade. Inoltre nel 1897 si decise di avviare la realizzazione di cartelli stradali turistici.
Il popolo italiano fu da subito molto entusiasta di questa nuova associazione, tanto che dopo appena 5 anni, nel 1899, al club erano iscritte già 16000 persone.
Con l'arrivo del nuovo secolo il club riscuote un successo sempre maggiore, anche grazie all'avvento dell'automobile, arrivando a diventare un'istituzione di prestigio nazionale.
Furono pubblicati nel 1914 i primi volumi della "Guida d'Italia", nel 1917 la rivista "Le Vie d'Italia".
Altre date importanti sono il 1926, quando a Milano venne inaugurato l'albergo Touring, il 1932, quando il Tci divenne membro della Consulta per la Tutela delle Belle Arti, e il 1937, quando si raggiunse la quota di 477000 soci e venne realizzato il Manuale del Turismo.

Dal dopoguerra agli anni ottanta

I danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale ovviamente crearono gravi problemi e nel 1945 la segnaletica era tutta da rifare. Il club allora decise di farsi carico degli studi tecnici relativi e dell'opera di sensibilizzazione che doveva coinvolgere ministeri, enti e amministrazioni locali.
Negli anni '50 inoltre venne ripresa la pubblicazione di guide e riviste, grazie all'utilizzo di macchinari nuovi e più moderni.
Negli anni '60 e '70 il club venne consolidato come organo principale nello sviluppo del turismo, aumentando l'impegno nella gestione dei villaggi vacanza e nell'organizzazione dei viaggi. Inoltre vennero intensificate le azioni per la valorizzazione e la protezione dell'ambiente, contribuendo così al processo di sensibilizzazione della popolazione.
Il 1971 vide la nascita del mensile "Qui Touring", la rivista di turismo più diffusa in Italia.

Dagli anni novanta a oggi

Pochi mesi prima dell'inizio degli anni '90 venne creato il Centro Studi, con l'intento di migliorare la formazione professionale degli operatori turistici, mentre nel 1996 il Tci diventa la prima associazione turistica italiana ad avere un sito Internet.
Il 1998 vide la partenza del progetto "Bandiere arancioni" per la valorizzazione dei comuni dell'entroterra. Attualmente le località che vengono certificate con la Bandiera arancione sono più di centocinquanta.
Durante i primi anni del nuovo secolo, il club si impegnò nel rinnovamento del mondo del turismo, rinnovando l'editoria attraverso la nascita delle "Guide Gialle" e cambiando volto al proprio sito Internet.
Nel 2010 infine venne creata una community per permettere ai viaggiatori di poter raccontare le proprie esperienze.

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