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Virus di Epstein Barr: caratteristiche e trasmissione

È un virus appartenente alla famiglia degli Herpesvirus, responsabile della mononucleosi infettiva e coinvolto in alcuni tumori epiteliali e in alcuni tipi di linfoma. È stato isolato da due virologi inglesi Anthony Epstein e Yvonne Barr, da cui il virus ha preso il nome. Qui di seguito, si parlerà delle sue caratteristiche e delle modalità di trasmissione all'uomo.

Le caratteristiche del virus Epstein Barr

Il virus Epstein Barr si presenta di forma sferoidale; è diffuso ovunque sulla Terra ed è ospite esclusivo dell'uomo, per cui la poca disponibilità di risiedere negli animali, non ha permesso la preparazione di un vaccino.
Nella maggior parte dei casi l'EBV (così definito in sigla) provoca una malattia benigna, nota con il nome di mononucleosi infettiva; mentre in forme più gravi è associata ad altri tipi di tumori maligni, tra cui il linfoma di Hodgkin e il carcinoma della rinofaringe.
Il segno più caratteristico dell'Epstein Barr è quello, comune anche ad altri Herpesvirus, di poter rimanere latente tutta la vita, dopo l'infezione primaria.

La trasmissione, i sintomi e i mezzi diagnostici

La trasmissione del virus avviene principalmente a livello oro-faringeo, ecco perché è noto anche, come "la malattia del bacio".
Il primo contatto, nei paesi economicamente sviluppati avviene nell'adolescenza e nei giovani adulti; ed è la malattia infettiva di maggior diffusione.
Il periodo di incubazione è tra le quattro e le sei settimane mentre nei bambini è inferiore ai quindici giorni.
I sintomi principali dell'EBV sono rappresentati da faringite, stanchezza, malessere generale e ingrossamento di alcune ghiandole, come le salivari a cui seguono in minor misura, mialgie, brividi, nausea e dolori addominali.
Il test diagnostico più semplice è il monotest, che consiste nella ricerca di anticorpi eterofili che compaiono nel 95% dei casi, in cui avviene l'infezione. È un test rapido e poco costoso ma se si desidera la certezza assoluta, bisogna ricorrere alla ricerca di anticorpi specifici, rivolti contro alcune proteine del virus.
Infatti, la presenza del virus provoca una risposta sierologica con comparsa di IgM e IgG diretti contro vari siti antigenici del virus.
Le IgM peristono un periodo limitato (4 - 8 settimane) nell'organismo per cui sono indice di infezione primaria in atto; mentre le IgG permangono tutta la vita e quindi sono indicatori di una infezione regressa.

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