"Consiglio di famiglia" di Costa-Gavras con Johnny Hallyday in DVD: recensione
Recensione di "Consiglio di famiglia". Gli aspetti tecnici, le considerazioni e tutto ciò che c'è da sapere sul film diretto da Costa-Gavras.
Gli aspetti tecnici
La classica trasposizione artistica del genere “vorrei-ma non posso”. Consiglio di famiglia, si pone al suo pubblico per quello che è: un romanzo di formazione che ha per protagonista un ragazzo che decide di allontanarsi dalle tradizioni e dai voleri familiari. Senza infamia e senza lode anche se probabilmente Costa-Gavras (per sua stessa ammissione) aveva in mente un risultato ben diverso da quelle che furono le critiche sicuramente non lusinghiere ricevute al Festival di Berlino del 1986. In ogni caso la sceneggiatura è d’autore e questo è evidente. La trama è scorrevole, alquanto leggera e non trasmette mai quel desiderio impellente di mandare avanti velocemente le immagini. L’aspetto migliore del film, senza ombra di dubbio, è sicuramente quel modo irriverente di regalare carattere ai personaggi sbeffeggiandone le debolezze e marcandone lo squilibrio. Il cast, poi, ce la mette veramente tutta per rendersi indimenticabile nella mente degli spettatori, sia nel bene sia nel male. Non appare ben chiaro, infatti, perché la prima parte di film appaia notevolmente più omogenea rispetto alla seconda… Sarà la magia del cinema?
I meriti del cast e le conclusioni
L’interpretazione migliore, sicuramente, quella di Johnny Halliday (il talento non si lascia oscurare nemmeno quando la scelta del ruolo da interpretare appare oggettivamente sciagurata). Ottima interpretazione anche quella dei due piccoli protagonisti: Laurent Pomor e Juliette Rennes, nei panni di Franaois e Martine. La colonna sonora di Georges Delerue, invece, non si può certo definire trascinante ma, sicuramente, si sposa alla perfezione con le atmosfere pacate e sottotono della storia. Se vogliamo, una delle scelte più appropriate di tutto il montaggio. In conclusione potremmo dire che Costa-Gavras avesse in mente di forgiare un cult ma ottenendo un film normale che, probabilmente, non rimarrà per nulla negli annali. D’altro canto, si può anche spezzare una lancia a favore di questa sceneggiatura da cui, se vogliamo, ci si attende di più anche per fattore acquisito (rimpinzare la trama di svolazzanti prese di posizione da interpretare e valutare significa anche creare una certa attesa e assumersi qualche responsabilità). In conclusione, Consiglio di famiglia appare come un buon film, una sufficienza e null’altro, un tentativo alquanto sprecato. Un film che scende in campo con la presunzione di essere una trama impegnata dal sapore indimenticabile, ma, di tutto questo, non se n’è vista neanche l’ombra.