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per tutto quel bianco rubato alle nubi sai quante volte modulo il respiro che si fa pietra su declivi di orizzonti sperduti in attesa di un silenzio che disgeli il viola delle mie carni per tutto quel bianco a misura di armonia assiepato tra una parola e l’altra spalancato sai quante volte sprofondo in anfratti di scoglio senza riparo eppure ali