Era un profumo intenso di rabarbaro quello che saliva, aggrovigliandosi in un vortice di sentimenti, piccoli frammenti ardenti di vita propria, verso il marmo di questo ingegno, fragile marchingegno le cui parole non portavano il gusto salato del loro essere. Era uno scoppiettare di fiaccole al chiaro di questo plenilunio oscuro, un vibrare di cord
Beatrice Zoccatelli
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Beatrice Zoccatelli
Camminare all'aperto, di notte,
sotto il cielo silente, lungo un corso d'acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell'animo... (Herman Hesse)
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Articoli da scoprire
Capivo il mutamento del vento nella corteccia che crollava, frantumandosi in pezzi disciolti in un fiume di sangue abbandonato nell'involucro morto di un cestino di spazzatura. E la luce, all'improvviso zittita da carta stampata, accecava occhi di castagno. Erano vie in tempesta, grida di silenzio, quei tumulti distorti che ancor ora s'innalzano, d
I tuoni rimbomano nell'aria che odora di umido e bosco. Il cielo si aggroviglia in onde grigie e nere, e il vento accarezza le foglie degli alberi, strappandole dolcemente dal loro nido, e trasportandole lontane, giù per la strada di ciottoli rossi. Il silenzio che avvolge il mondo in un abbraccio timido, tinge quel volto di fresco. E le gocce, pr
Dacchè le tenebre si sono schiuse e le candele discolte, la luna sai, non sarà più eguale. E di quelle ore appannate e nella neve acasciate, ne rimane solo un frammento. L'odore inteno dei baci di caffè e delle carezze al tabacco, giace come inchiostro indelebile su questa pagina sbiadita. Fredda è la notte che hai saputo scaldare. Come il cuo
Ogni sguardo, sempre. Ogni pensiero e parola, sempre. Divenire, un sussulto di vento dall'est. Profuma di estate e di spighe di grano. Possiede il sapore arido del mese di luglio e della terra seccata dal sole. Divenire, queste nubi che scorrono irrequiete, laddove le certezze posavano i loro semi. Rosso come un papavero in mezzo ad un campo, si ba
Il vento graffiava gli occhi, spazzando via quelle lacrime di fragilità. E qualche ciuffo di capelli ribelli si aggrovigliava davanti agli occhi umidi di storie e dolori. Dov'era la pace che aveva sempre cercato, si domandava, strofinando il dito contro le palpebre e portandolo poi alle labbra, solo per poter sentire il gusto salato delle lacrime.
Questa nebbia... avvolge l'anima in una stretta che non lascia respiro. E il fuoco che brucia dentro, è un cancro velenoso che non da spazio alla pace. Ah, se solo si potesse tornare a quel giorno lontano, in cui le braccia aperte al mondo, erano avvolte da un vento fresco. Era un alito di vita quel dolce sentire, smuoveva le spighe di grano, là,
Talvolta il tempo si ferma, lasciando in noi la possibilità di respirare almeno per un'istante. Il colore dei campi dinnazi, è di un verde congelato come i ricordi lasciati sfuocare nel corso degli anni. Gennaio si avvicina e con esso il peso leggero d'una piuma di quello che sai, prima o poi dovrai affrontare. Ma sedendo su quella terra e respir
Si lasci scorrere questo fiume in secca, dacché la pioggia si è ritirata; e di quelle schiarite, ora usurpate da porpora sciolta, ne rimangono solo frammenti di carta gettati al vento, un pomeriggio di marzo. Credere che fossero note di corde, vibrazioni di un tempo lontano, ora, pare sì improbabile. Scriveva la penna su fogli strappati, la vera