A.S. Roma, storia della squadra di calcio
La sponda giallorossa del Tevere dalla fondazione ai giorni nostri
Le origini
L'A.S. Roma nasce nel 1927 dalla fusione di 3 società calcistiche: l'Alba Audace, il Roman e la Fortitudo Pro Roma. Il primo ventennio di storia è caratterizzato da buoni risultati, frutto della militanza di giocatori del livello di Ferraris IV (capitano), Masetti (portiere), Bernardini (centrocampista) e Volk (attaccante). Lo scudetto del 1941-42, il primo nella storia della società, giunge a coronamento di un'annata in cui brilla la stella del giovane centravanti Amadeo Amadei, autore di 18 marcature.
Dopo la guerra seguiranno annate non particolarmente entusiasmanti, culminate addirittura nella retrocessione in serie B al termine della stagione 1950-51. Dopo un solo anno di purgatorio tra i cadetti, la Roma torna nella massima serie senza tuttavia emulare i fasti degli anni '40, nonostante l'ingaggio di calciatori di spessore come Ghigghia, Da Costa (grande uomo-derby) e Giacomino Losi, Core de Roma per i suoi tifosi, per lungo tempo recordman di presenze in maglia giallorossa.
Nel 1960-61 arriva il primo trofeo internazionale, la Coppa delle Fiere ottenuta battendo in finale gli inglesi del Birmingham. Seguono anni senza infamia e senza lode. Sebbene vestano la casacca romanista giocatori del calibro di Manfredini, Angelillo, Schiaffino, Capello e De Sisti, gli unici risultati ottenuti sono le vittorie in Coppa Italia negli anni 1963-64 e 1968-69. Le prestazioni al di sotto delle attese fanno nascere il termine Rometta, con cui verrà spesso appellata la squadra negli anni '70.
La svolta
Negli anni '80 la società viene rilevata dall'ingegnere Dino Viola ed affidata alla guida di Nils Liedholm. Sono gli anni della rinascita: campioni come il brasiliano Falcao, Ancelotti, Pruzzo, Conti, Di Bartolomei, Vierchowod, porteranno alla conquista di svariate Coppe Italia, il secondo scudetto (1982-83) e - ricordo amarissimo per i tifosi - la finale di Coppa dei Campioni perduta all'Olimpico ai rigori contro il Liverpool (1984). Altre buone stagioni ed un paio di scudetti sfiorati (protagonisti Giannini, Aldair, Voeller, Rizzitelli) segnano gli ultimi anni sotto la presidenza di Viola, scomparso nel 1991.
Gli anni '90, sotto la presidenza di Franco Sensi, scorrono senza risultati di rilievo fino alla chiamata in panchina di Fabio Capello. Massicci investimenti finanziari portano alla sua corte fuoriclasse del valore di Batistuta, Samuel, Emerson e Nakata, mentre risplende sempre più fulgida la stella di Francesco Totti. Nel 2001 arriva così il terzo scudetto e, a seguire, due secondi posti. Esaurito il ciclo di Capello, la conferma dell'ossatura della squadra consente il mantenimento della competitività anche sotto la guida tecnica di Luciano Spalletti prima, e di Claudio Ranieri dopo.
Di recente, l'A.S. Roma è stata ceduta ad una cordata di imprenditori americani, guidata dal magnate Thomas Di Benedetto.