Anthony Hopkins: il celebre Hannibal Lecter
Di carattere burrascoso e lunatico come solo un vero gallese sa essere, Antony Hopkins negli anni, grazie alle sue interpretazioni magistrali, si è guadagnato il ruolo di maestro del cinema e dal suo primo successo 'Il Silenzio degli Innocenti' non si è più fermato.
La via verso il successo
Philip Anthony Hopkins, nato il 31 dicembre 1937 a Port Talbot, nella contea di West Glamorgan, in Galles, fin da piccolo dimostrò una propensione naturale verso l'arte, nonostante il suo carattere chiuso e taciturno, dovuto forse all'influenza del nonno, una figura imponente che intimoriva il piccolo Anthony, che già viveva in una particolare atmosfera intrisa di desolazione a causa della seconda guerra mondiale.
A diciassette anni il giovane Hopkins si unì a un gruppo di attori, quindi frequentò i corsi del Welsh College of Music and Drama, vincendo dopo qualche anno una borsa di studio per la prestigiosa Royal Academy of Dramatic Art di Londra. La prima svolta della sua carriera avvenne quando ebbe l'onore di sostenere un'audizione con Laurence Olivier, per un posto nella compagnia del National Theatre. E, una volta riuscito ad entrare, esordì sostituendo Sir Laurence in 'Danza di Morte' di Strindberg. Il battesimo sul grande schermo fu di qualche anno più tardi, nel 1968, quando ne 'Il leone d'inverno' indossò i panni di Riccardo Plantageneto. Da quel momento alternò cinema e televisione, ma fu l'imponente interpretazione nel capolavoro di David Lynch 'The elephant man' ad attirare l'attenzione di tutti su di lui.
Un carattere tipicamente gallese
La notorietà mondiale giunse però grazie al 'Silenzio degli Innocenti', in cui il gallese interpretava così bene il cannibale Hannibal Lecter, da vincere l'Oscar come miglior attore protagonista. Da quel momento si susseguirono un numero impressionante di film, come 'Casa Howard' nel 1992, il malinconico 'Quel che resta del giorno', e i film biografici 'Nixon' e 'Surviving Picasso'.
Di carattere burrascoso e lunatico come solo un vero gallese sa essere, Hopkins è di un'intelligenza addirittura feroce, irrobustita da una determinazione d'acciaio che gli fa affrontare il cinema a testa bassa, senza provare alcun tipo di stanchezza. Qualche anno prima dell'oscar, l'attore gallese ha avuto anche seri problemi con l'alcol, ma la sua tempra d'acciaio è riuscita a salvargli la vita.
Il 12 aprile del 2000 ha ottenuto la cittadinanza statunitense ma gli è stato consentito di mantenere i titoli di Cavaliere britannico e di Sir.