Come calcolare il trattamento di fine rapporto
TFR significa "trattamento di fine rapporto". E' quell'importo, meglio conosciuto come liquidazione, che l'azienda deve corrispondere al dipendente alla fine di un rapporto di lavoro, indipendentemente dalla causa di cessazione. Come matura questa somma?
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Gli accantonamenti annuali
Ogni anno il datore di lavoro deve versare nel fondo TFR del lavoratore un importo pari al 6,91% della retribuzione lorda (cioè la somma della retribuzione ordinaria e di tutti i contributi e le tasse a carico del lavoratore). L'importo ottenuto viene rivalutato, al 31 dicembre di ogni anno, utilizzando:
- un coefficiente fisso dell'1,50
%
- un coefficiente variabile pari al 75% dell'indice di aumento prezzi Istat.
Si può chiedere un anticipo su TFR se il rapporto di lavoro è ancora in corso?
Se il lavoratore ha almeno 8 anni di anzianità lavorativa nella stessa azienda può chiedere al datore di lavoro un'anticipazione sul TFR per una somma non superiore al 70% del totale accantonato, esclusivamente in questi casi:
- acquisto dell'abitazione principale per sè o per i figli
- spese mediche e ospedaliere
- sostenimento spese durante periodi di congedo parentale
- sostenimento spese durante periodi dedicati alla formazione professionale
La domanda deve essere fatta per scritto e corredata da adeguata documentazione.
L'anticipazione può essere richiesta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro.
TFR e Riforma della Previdenza Complementare
Nel 2007 è entrato in vigore il D. lgs 252/2005 che ha per oggetto la riforma della Previdenza Complementare. L'obiettivo perseguito era quello di arrivare a:
- contenere la spesa pensionistica;
- renderla sostenibile anche per il futuro;
- garantire una prestazione dignitosa ai futuri pensionati.
La soluzione scelta è stata quella di affiancare prestazioni integrative alla pensione di base. Il ruolo del TFR sarà proprio quello di integrare queste prestazioni pensionistiche complementari.
Secondo la disciplina attuale, i dipendenti del settore privato devono scegliere se lasciare il proprio TFR in azienda o se conferirlo ad un fondo previdenziale integrativo.
Cosa succede se si lascia il TFR in azienda
Se l'azienda ha più di 50 dipendenti, il TFR viene trasferito al Fondo Tesoreria istituito presso l'Inps.
Se l'azienda ha meno di 50 dipendenti, il TFR rimane accantonato in azienda. In ambedue i casi, al termine del rapporto di lavoro, l'azienda liquiderà al dipendente l'intero importo maturato, qualunque sia la causa di cessazione.
Cosa succede se si aderisce ad un Fondo Integrativo
Il lavoratore può scegliere se effettuare versamenti al Fondo previsto dal proprio contratto collettivo oppure ad un Fondo individuale.
In entrambi i casi, al momento del pensionamento, l'importo maturato sarà erogato secondo una di queste soluzioni:
- 100% come rendita vitalizia;
- 50% come rendita vitalizia e 50% come capitale liquido.
Siti consigliati
Se desiderate approfondire ulteriormente l'argomento, o documentarvi su casi specifici, consigliamo questi link:
"tfr.gov.it/TFR"
"inps.it/portale/default.aspx?itemdir=6531"
"tfr-fondipensione.it/tfr-domande-risposte.html#12"
"htm.cisl.it/sito/contenuti/TFR/Riforma.pdf"