Design Space: l'arte di personalizzare gli spazi
Oggigiorno la modernità ci impone di realizzare un incantesimo: non siamo più noi ad adeguarci e a sottostare allo spazio circoscritto in cui ci troviamo, ma è lo spazio stesso, che si conforma a noi stessi, personalizzandosi, divenendo unico, com’è unico ognuno di noi, scaturendo così, quella meravigliosa sensazione di “star bene”. Riuscirci, è come aver creato una vera e propria opera d’arte.
Alla base c'è un buon progetto
Design come progettazione, Space come spazio, l’entità in cui sono collocati i corpi: può trattarsi dell’entità del nostro negozio, della nostra casa, del nostro monolocale, del nostro ripostiglio o del nostro loft.
Gli architetti lo sanno bene e sono coscienti del fatto che personalizzare gli spazi non vuol dire soltanto “arredare”, quindi allestire un ambiente: vuol dire donare a esso un senso un gusto, con creatività e ragionamento, in poche parole, rappresentare concretamente il nostro modo di essere e di pensare.
E sappiamo tutti quanto è arduo arredare uno spazio ridotto e quanto lo è, ancor di più, farlo per uno spazio enorme. Basta stilare un buon progetto con qualche buona regola di solution design e la ricetta del designspace è fatta.
Microspazio
Un monolocale da 30 mq per esempio, impone la regola del “salva spazio”: la ricerca e la scoperta di spazi nascosti da utilizzare. Facendo così, lo spazio si moltiplica e la nostra casa si trasforma in base alle nostre esigenze. Come? Sfruttando le pareti e soprattutto le altezze, usando mobili multifunzionali. La cucina ideale è una cucina di dimensioni ridotte che si chiude con ante sino a diventare una sorta di armadio, il tavolo, che può fungere anche da scrivania, si può chiudere su se stesso divenendo la metà, o chiuso addirittura a parete quando non è utilizzato. Le sedie meglio se pieghevoli e il letto meglio se “divano – letto” per adempiere a entrambe le funzioni, anche se la nuova tendenza ci porta verso il letto a soppalco, utile per lo sfruttamento dello spazio in altezza e in piano.
Macrospazio
Il problema, se così si vuol chiamare, degli ambienti enormi, tipo i loft, è l’open space. In questo caso il design è diverso, ma lo scopo è lo stesso: riuscire a creare le “zone privacy”, mantenendo gli spazi più aperti possibile. Le soluzioni per dividere gli ambienti arrivano anche in questo caso dai mobili: le librerie possono trasformarsi in pareti, che distaccano la zona soggiorno, magari con un bella poltrona Bauhaus, messa al punto giusto, dalla cucina. La tipica altezza delle pareti dei loft ci permette di creare dei soppalchi più vasti, per vere e proprie camere da letto, che rimangono in un certo senso “sospese”, nel nostro spazio siderale, in riservatezza.