Gérard Depardieu, 50 anni di carriera
Gerard Depardieu celebra i 50 anni di carriera come attore cinematografico.
Gli esordi, la vita privata
Gerard Depardieu nasce nel 1948 a Chateauroux, nella Francia centrale, da padre fabbro e di estrazione sociale medio-bassa. La sua infanzia è infatti quasi segnata dalla povertà e a dodici anni egli lascia il paese natìo per cercare fortuna nel resto d'Europa. A Parigi conosce alcuni allievi dell'Accademia d'Arte drammatica e decide di studiare recitazione. A soli diciassette anni debutta nel cortometraggio del regista francese Roger Leenhardt "Le beatnik et le Minet", un documentario che indaga le persone che hanno abitato nel corso dei secoli il VI° arrondissement parigino, una "divertente lezione di sociologia" (cit. S. Audeguy). Leenhardt (1903-1985) é stato molto influenzato dalle idee sul cinema di André Bazin e quindi molto vicino alla Nouvelle Vague, sebbene il suo periodo sia antecedente a quello di massima espressione del movimento francese; possedeva già la sua casa di produzione, "Le Films du Compas".
A soli 22 anni, Depardieu prende per moglie Elizabeth Guignot (dalla quale divorzierà nel 1996) dalla quale avrà due figli, Guillaume e Julie. La terza figlia, Roxanne, è nata dalla relazione con la modella Karine Sallas.
La carriera nel cinema
Dopo il primo cortometraggio ancora da minorenne, la carriera di Gerard non ha potuto che essere in ascesa: nel decennio dei '70 girerà quasi quaranta film. Eccone alcuni: “Un po’ di sole nell’acqua gelida” (1971) di Jacques Deray; “Il vitalizio” (1972) di Pierre Tchernia; “Il clan dei marsigliesi” (1972) di José Giovanni; ”Il difetto di essere moglie” (1974) di Claude Goretta; “I santissimi” (1974) di Bertrand Blier; “Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre” (1974) di Claude Sautet; “Stavisky il grande truffatore” (1974) di Alain Resnais; “I baroni della medicina” (1975) di Jacques Rouffio; “Je t’aime moi non plus” (1976) di Serge Gainsbourg; “L’ultima donna” (1976) di Marco Ferreri; “Novecento” (1976) di Bernardo Bertolucci; “Tre simpatiche carogne… e vissero insieme felici, imbrogliando e truffando” (1977) di Francis Girod; “Ciao maschio” (1978) ancora di Marco Ferreri; “L’ingorgo – Una storia impossibile” (1979) di Luigi Comencini e “Temporale Rosy” (1979) di Mario Monicelli.
E poi le collaborazioni con Truffaut, Peter Weir, Ridley Scott, Giuseppe Tornatore, Sergio Rubini, Roberto Benigni...fino all'ultimo "Potiche" di François Ozon.
Le marachelle
Ci siamo scordati di menzionare il fatto che Gerard Depardieu, oltre ad essere un divo dalla carriera intramontabile e insormontabile, si distingue anche per il temperamento eccentrico e irriverente.
Numerose le sue marachelle in pubblico, tra cui l'ultima accusa di aver "urinato in pubblico", più precisamente nel corridoio di un aereo in fase di decollo. Si è giustificato dicendo che la hostess gli aveva proibito l'uso del bagno e lui non poteva controllarsi.
Vai avanti così, Gerard!