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I gulag, i campi di lavoro in Russia

Se ne parla spesso, in occasione delle giornate del ricordo di eventi catastrofici che hanno segnato profondamente la storia dell’umanità e che, per questo, devono essere ricordati a monito per il futuro. Accanto ai più famosi campi di concentramento nazisti, i Gulag.

I Gulag

Nel linguaggio comune e contemporaneo si definiscono Gulag come i campi di concentramento, o campi di lavoro, esistenti in Russia al tempo degli zar e, riadattati successivamente da Lenin e Stalin. In realtà, il termine Gulag indica il dipartimento della polizia politica dell’URSS che si occupava di dirigere il lavoro nei campi di correzione. Quindi, l’intero sistema, non solo il luogo fisico, il campo, che generalmente veniva denominato come Lager o Campo di Lavoro.
Utilizzati come campi di lavoro per prigioniero politici, personaggi scomodi o contrari al regime zarista, vennero creati istituzionalmente nell’aprile del 1930 adottati da Lenin per i nemici dello stato, ma anche per criminali comuni, funzionari corrotti, dissidenti, etc. L’estrema povertà della grande massa di popolazione, la carenza di un adeguato sistema industriale ed agricolo e le conseguenti situazioni economiche non troppo felici venivano, in tempo di crisi, attribuiti ai controrivoluzionari e ai dissidenti; di conseguenza, durante il regime di Lenin, e soprattutto di Stalin, il numero dei prigionieri dei Gulag fu numerossissimo, anche per la ritrovata necessità di una forza lavoro a basso costo per avviare il processo di sviluppo agricolo e industriale del paese, per poi diminuire drasticamente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale perché molti dei prigionieri vennero mandati al fronte. Alla fine della guerra il numero dei prigionieri ritornò ad aumentare. Dal 1954, dopo la morte di Stalin, i prigionieri vennero liberati: prima i criminali comuni e poi anche i prigionieri politici. L’intero sistema dei Gulag viene smantellato nel gennaio del 1960, anche se il suoi ministero si trasformò in quello del KGB, la polizia segreta russa.

La vita dei prigionieri nei Gulag

Le condizioni di vita dei prigionieri dei Gulag erano a dir poco disumane. Ovviamente, il lavoro da svolgere (il più comune era quello in miniera) era durissimo e le razioni di cibo molto scarse, come qualità e apporto calorico. Viste le condizioni di vita, è facile rendersi conto di quanto fosse alto il tasso di mortalità del prigionieri che, molto spesso, pur allentare il ritmo e trovare un po’ di riposo, si ferivano di proposito. Non solo pessime condizioni di lavoro, ma gli amministratori del campo, rubavano e scremavano cibo e medicine destinate ai prigionieri e si uccideva facilmente, anche solo per essere arrivati ultimi alla chiamata per il turno di lavoro.

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