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La Classe, recensione del film

Nel panorama della cinematografia francese, un posto di rilievo merita la pellicola “La classe – Entre le murs”, uscito nell’ottobre del 2008 in Italia e che ha vinto la Palma d’oro al sessantunesimo festival di Cannes. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di François Begaudeau e vede la partecipazione dello stesso scrittore.

Scheda

Titolo: La classe – Entre le murs Anno: 2008 Paese: Francia Durata: 128 minuti Colore: colore Regista: Laurent Cantet Soggetto: François Begaudeau Attori principali: François Begaudeau (François); Juliette Demaille (Juliette); Nassim Amrabt (Nassim)

Trama

La “Classe-Entre le murs” è ambientata in una scuola della periferia di Parigi e sono riprese in stile documentaristico situazioni riguardanti l’anno scolastico di un’intera classe e dei rapporti tra gli alunni e il professor François Begaudeau. L’insegnante è presentato durante uno dei primi collegi docenti dell’anno scolastico, in cui si incontrano vecchi e nuovi professori. La trama prosegue con la visione dello svolgimento delle lezioni in una classe multietnica e del rapporto dei ragazzi con il docente Begaudeau. Questo professore ha un metodo particolare d’insegnamento e cerca di stimolare culturalmente gli alunni della classe. La pellicola mostra poi con dovizia di particolari le situazioni di vari adolescenti come il giovane Wei, di origine cinese che ha problemi d’inserimento linguistico e anche con il permesso di soggiorno dei suoi genitori. Il caso di Souleymane è anch’esso molto difficile e il ragazzo molto intelligente ma con un carattere difficile, è espulso dalla scuola e la sua reazione è molto violenta quando apprende che il professor Begaudeau (con cui si era prima aperto) non ha potuto far nulla per evitare l’allontanamento dall’istituto.

Analisi

Il tema affrontato dunque dal film di Cantet è di grande rilevanza sociale e culturale; è fotografata perfettamente la situazione odierna e il non sempre facile rapporto d’integrazione degli stranieri. Vi è una rappresentazione realistica non solo della condizione giovanile e dei figli degli immigrati, ma anche della scuola. Il messaggio che si vuol dare attraverso le gesta del professore e il suo modo di insegnare, è una sorta di speranza per i giovani difficili a non lasciarsi sopraffare dall’ambiente problematico in cui vivono e ad affrontare la vita in modo più positivo. L’insegnante Begaudeau cerca di salvare insomma i propri alunni, di formarli culturalmente e socialmente per far loro vivere un’esistenza normale come tanti coetanei. La pellicola è stata girata in modo semplice ed economico, con l’utilizzo di sole tre telecamere e sono stati scelti per i vari ruoli, ragazzi e docenti che si sono offerti volontari.

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