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La pensione integrativa: a cosa serve e come crearsela

Il fondo pensioni è nato con il D.Lgs.124 del 1993 e costituisce il secondo pilastro del sistema previdenziale. Aderire a una pensione integrativa serve per avere, al momento della pensione, un assegno che integri quello della previdenza pubblico che sarà sempre più esiguo.

Cos'è la pensione integrativa

Usualmente si parla di primo pilastro quando ci riferiamo alla previdenza pubblica obbligatoria, di secondo pilastro quando ci si riferisce alla pensione integrativa (che sarà complementare a quella pubblica al momento del pensionamento) e di terzo pilastro quando ci riferiamo a polizze e ad assicurazioni sulla vita con scopo pensionistico. L'allungamento della vita media e la diminuzione del tasso di natalità hanno creato un tasso di dipendenza che è destinato ad aumentare. Per tasso di dipendenza si intende il rapporto che esiste tra la popolazione lavorativamente attiva e quella inattiva. Se a questo aggiungiamo la disoccupazione di molti giovani e un numero di anni maggiore dedicato all'istruzione vedremo che si crea uno sbilanciamento tra i tanti in pensione e i pochi che sono attivi. Questo deficit, che si è creato nel sistema delle pensioni, è aumentato nonostante i correttivi che sono stati apportati negli anni. Agli assegni pensionistici verrà applicato un diverso sistema di calcolo che farà scendere l'assegno notevolmente.

Come crearla

Per poter affrontare l'età della pensione con serenità, appurato che l'assegno pensionistico non sarà più quello erogato nel passato, si deve pensare a creare una pensione integrativa complementare all'assegno pensionistico. Le fonti attraverso cui si può accedere alla previdenza complementare sono i contratti collettivi, gli accordi tra soci di cooperative, i regolamenti di enti e aziende dove non ci sono accordi collettivi, i regolamenti regionali e altri casi particolari. Possono usufruire delle forme pensionistiche integrative: - il lavoratore dipendente,
- i liberi professionisti,
- i soci di cooperative
- ma anche le persone di famiglia che non sono retribuite e svolgono lavori di cura. Mentre la previdenza pubblica è obbligatoria quella integrativa è volontaria e i versamenti che sono effettuati sono a capitalizzazione individuale. Inoltre, la somma finale è quello che risulta dai versamenti fatti negli anni. I fondi possono essere:
- Negoziali o chiusi: sono inferiori come costi, rispetto a quelli aperti, perché sono fondi di categoria. Offrono anche garanzie maggiori.
- Fondi aperti: sono istituiti da banche o intermediari finanziari.
- Pip: piani individuali pensionistici istituiti da assicurazioni. Sui fondi pensione esiste una Commissione di Vigilanza, la Covip (Commissione Vigilanza Fondi Pensioni) per il controllo della gestione dei Fondi. La gestione dei Fondi è attuata dai mercati finanziari che investono il denaro che arriva al fondo. Il risultato dell'investimento, che ha diversi margini di rischio a seconda della scelta effettuata, produce il trattamento pensionistico complementare.

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