The Truman Show, recensione sul film
Cosa fareste se un giorno scopriste che tutta la vostra vita è in realtà una finzione? Uno spettacolo creato per intrattenere il pubblico, una farsa. Questo è ciò che capita al protagonista di "The Truman Show", in bilico tra realtà e finzione, in un mondo creato su misura per lui dal quale cercherà di fuggire per inseguire i suoi sogni.
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La Trama
"The Truman Show" è un film del 1998 diretto da Peter Weir, tra gli interpreti principali Jim Carrey e Ed harris, genere drammatico.
"The Truman Show" è la storia di un uomo, Truman (Carrey), protagonista inconsapevole del più grande reality show di tutti i tempi, sin dalla nascita infatti egli è vissuto in un grandissimo studio televisivo allestito per sembrare una città o meglio, una cittadina, con tanto di abitanti, case, negozi e autobus, una cittadina dove la vita scorre in maniera tranquilla, specialmente per Truman che crede che il mondo inizia e finisca proprio lì.
A dirigere i fili di questa gigantesca rappresentazione c'è Christof (Harris), regista e ideatore dello spettacolo che vive in maniera empatica le vicende di Truman, considerandolo come la sua più riuscita creazione.
La vita serena di Truman prende una piega diversa nel momento in cui in lui cresce il desiderio di scoprire nuovi posti, andare oltre i confini del mondo fino a quel momento conosciuto, instillandosi la consapevolezza che c'è molto altro da vedere al di fuori della vita tranquilla e monotona a cui è abituato. Cercherà allora una via di fuga, in una serie di vicende che lo porteranno a sfidare le sue più profonde paure e angosce, con il solo scopo di cercare una libertà che non ha mai avuto veramente.
Considerazioni
Il film vuole essere una critica, abbastanza dura a volte, al potere mediatico della televisione, ai reality show e alla pubblicità, motore di tutto, come a voler far capire quanto la nostra vita è condizionata dagli sponsor e dal tubo catodico. La critica più malinconica infatti è proprio quella che rivolge agli spettatori di tutto il mondo, rappresentato nel film dalla gente che per trent'anni ha seguito le vicende di Truman e che, una volta finito lo show, si affretta a guardare cosa trasmettono sugli altri canali, un pubblico che finisce per diventare irreale come lo spettacolo ma che a differenza del protagonista è incapace di ribellarsi.