Up, recensione del nuovo DVD della Disney
Un buon film, anche se l’animazione è sempre meno sinonimo di film per ragazzi; i più piccoli, sempre più spesso si trovano a “guardare le figure” o a vivere una storia della quale comprendono solo la parte dell'azione.
/wedata%2F0025788%2F2011-08%2Fcopertina-del-DVD-del-film-Up.jpg)
Il DVD e la vicenda
Insieme ad un gioco, alla presentazione di alcune scene inedite relative a finali alternativi, ad un documentario ed a due cortometraggi, il DVD della Disney, ha l'opzione in Dolby Digital 5.1 per l'italiano e l'inglese è in formato 16:9 e contiene sottotitoli per non udenti.
“Up”, ci presenta una storia che abbraccia ben due generazioni. Carl ed Ellie sono due bambini che scoprono di avere la stessa passione ritrovandosi in un cinema ad ascoltare la storia di un esploratore andato in un luogo che li affascinerà: le Paradise Falls. Sarà là che i ragazzi, dopo essersi sposati ed aver condiviso insieme una vita avrebbero voluto andare a vivere. Carl purtroppo rimarrà vedovo e proprio mentre la tristezza sta avvolgendo la sua vita, l’incontro con un boy scout costituirà l’occasione per ritrovare miracolosamente la strada per riuscire ad avere quella famosa casetta proprio là, dove con Ellie, aveva da sempre sognato di andare.
Il film
Non mancano le gag, l’atmosfera non è mai eccessivamente carica e, secondo le buone regole di zio Walt, il film scivola via con quella leggerezza che lo rende piacevole e adatto a tutte le età. Ma ben diverse sono poi le impressioni raccolte da adulti e bambini: sicuramente vi parleranno in due lingue diverse. Ma ciò non per l’ovvietà anagrafica che presuppone una diversa percezione, quanto per il fatto che certi concetti sono del tutto inimmaginabili, per la legge dell’esperienza, per i più piccoli. I temi sono quelli della solitudine e della vecchiaia, sono quelli dei sogni non realizzati e che ormai sono da dimenticare o quantomeno da riporre nel cassetto dei ricordi. E’ vero, sarà proprio Russell, un bimbo, quello che risolverà la situazione e catapulterà Carl come in una nuova giovinezza, ma come far capire ai più piccoli il miracolo di ciò che sta accadendo? Come indurli ad apprezzare, oltre alla tecnicità, anche il sentimento profondo che muove il film? Sono testimoni di ciò proprio le critiche, tra l’altro tutte positive, che si orientano verso considerazioni che presuppongono il raggiungimento almeno dell’età matura. Non è la prima volta né certo l’ultima che il mondo dell’animazione indaga su sentimenti estranei alla giovinezza, anche con grazia come in questo caso, infarcendo in definitiva la storia di brio e di una rinnovata speranza che, per motivi anche del tutto estranei e diversi, oggi, è medicina più che mai utile a tutte le età. E talvolta, forse, non serve capire..... ma agire.