The Punisher (2004): recensione del film
Film del 2004, diretto da Jonathan Hensleigh, The Punisher è una delle tante trasposizioni cinematografiche di personaggi dei fumetti Marvel.
Il Punitore
Il Vendicatore, o Punitore, stando alla lettera, eroe di carta ben noto al pubblico dei comics americani, al cinema diventa The Punisher. Il film datato 2004, diretto da Jonathan Hensleigh, si aggancia alla lunga serie di trasposizioni cinematografiche di personaggi dei fumetti Marvel, ormai da oltre un decennio ad ispirare la fantasia dei produttori di Hollywood e non solo. Della pellicola, fanno parte Thomas Jane, nel ruolo del protagonista Frank Castle, ossia il Punitore, John Travolta nel ruolo dello psicopatico Howard Saint, l’attrice Laura Harring ad interpretare Livia Saint e l’attore Will Patton nelle vesti di Quentin Glass. Dopo l'uscita del film, ha avuto buona fortuna anche The Punisher Game, il videogioco ispirato all'eroe Marvel.
Aspetti positivi
A colpire positivamente gli amanti del genere, soprattutto i puristi del fumetto Marvel, è il fatto di aver incentrato questa nuova avventura fumettistico-cinematografica sulle vicende di uno degli eroi più atipici dell’intera saga e questo è sicuramente un punto in favore della produzione e dei soggettisti. Inoltre, questa versione rende giustizia al primo tentativo comparso sul grande schermo negli anni ’80, con Dolph Lundgren, considerato dagli amanti del fumetto una sorta di sacrilegio a causa della sua scarsa fattura. Gustosa, la scena che coinvolge il Punitore con uno dei suoi nemici, un ceffo molto pompato e simpaticamente interpretato da Kevin Nash, mito del wrestling americano. Bene anche i momenti di houmor, anche se molti fedeli alle sceneggiature originali e per questo così efficaci.
Aspetti negativi
Lasciano perplesse le evidenti e discutibili asimmetrie tra la storia originale narrata nei fumetti e la sua trasposizione e interpretazione sul grande schermo. Ci si chiede, soprattutto, perché lo sfondo non sia New York City, ma la meno comune – e fascinosa – Tampa City. Inoltre, il protagonista Castle compare nel film con un solo figlio, anziché due, come vorrebbe la saga originale, e il massacro dei suoi familiari che origina tutta la vicenda dell’eroe Marvel ha luogo a Central Park di New York a causa di Bruno Costa, invece che a Porto Rico per mano di Howard Saint. Ma non solo. Il film non di rado si inoltra nella noia di situazioni confuse, che perdono per strada, senza giustificare nulla poi, alcuni personaggi. Il protagonista inoltre, non risulta particolarmente efficace, e le scene di violenza non aggiungono nulla di nuovo ai consueti film del genere, peccando anzi in alcune situazioni troppo retoriche. Resta confuso il limite che divide le citazioni – con altri film del genere e nei confronti del materiale originale – dal vero e proprio plagio.