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Angelo Nero, recensione della fiction con Gabriel Garko

Un misterioso quadro che rivelerebbe una maledizione, streghe e sortilegi, simboli magici e omicidi in sequenza. Angelo Nero è una fiction andata in onda nel 1998 su Canale 5. Un Gabriel Garko agli esordi della sua carriera è l'attore principale di questo giallo, nei panni di un restauratore cercherà di scoprire il nesso ad una serie di strane uccisioni che sembrano avere come unico filo conduttore...

Trama del Film

Tutto comincia da un giovane italo-americano restauratore, Jack Altieri (Gabriel Garko), che si appresta a raggiungere un importante quadro del XVI secolo, a Vesta, per lavorare sulla tela che ritrae il volto nascosto da un velo, di Medea di Carpi, una donna dai nobili natali, processata e mandata al rogo per l'accusa di essere una strega.
E' poco dopo l'arrivo di Jack cominciano una serie di omicidi misteriosi. Inizialmente è proprio lui ad essere preso di mira dai sospetti del Commissario Vanzi (interpretato da Massimo Ranieri). Jack non può fare a meno di cercare di provare la sua innocenza e nel contempo continuare a restaurare il quadro che si dice, nasconda i segni di una profonda maledizione. Il cerchio si stringe: riuscirà Jack a scoprire il segreto del quadro della strega Medea e a sopravvivere alla serie di omicidi che sembrano avvolgerlo come le spire di un serpente?

Recensione

Dalla Regia di Roberto Rocco prende vita la fiction Angelo Nero, un thriller andato in onda nel giugno del 1998 su Canale 5.
Il cast è formato da attori di un certo livello, figura Massimo Ranieri nei panni del Commissario Vanzi, mentre il personaggio protagonista è interpretato da un Gabriel Garko agli esordi della sua carriera, che stupisce con il suo fascino magnetico e l'impatto televisivo adeguato; altri importanti attori come Giuliana De Sio e Ben Gazzarra nei rispettivi panni di Iris e Padre Guelfi danno spessore all'opera con il loro contributo.
La trama fitta e i continui flashback che si susseguono dall'inizio fino alla fine, rendono la narrazione un po' complessa, ma in ogni caso ha trovato commenti e critiche alla sua realizzazione.
La tensione nella vicenda è abbastanza sentita, frutto anche del mistero che aleggia riguardo al quadro maledetto che funge da incipit cardine della storia.

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