BMW R 1200 GS 2010: recensione
La prova su strada della Bmw R1200 GS 2010 mette in luce le novità apportate nella nuova versione del modello. Una moto che è in grado di scaricare sull'asfalto una potenza massima di 110 cavalli, per un picco di coppia di 120 Nm: vediamone le specifiche tecniche.
Caratteristiche
Andiamo alla scoperta delle caratteristiche più importanti a proposito della BMW R 1200 GS 2010. Abbiamo a che fare con una moto senza dubbio performante, che monta un motore da 110 cavalli di potenza massima, a 7750 giri al minuto. Il propulsore è a testate bialbero con quattro valvole radiali, mentre il limitatore interviene a 8500 giri (e non più a 8mila come nella versione precedente). La cilindrata è di 1170 centimetri cubi, con le misure di alesaggio e corsa di 101 x 73 millimetri, mentre vale la pena di mettere in evidenza il rapporto di compressione di 12 a 1. Il picco di coppia si raggiunge a 6mila giri, a 120 Newton per metro. Occorre precisare che gli alberi a camme disposti in orizzontale sono posizionati in maniera tale che ciascuno di essi metta in azione una valvola di scarico e una di aspirazione. A proposito delle valvole, quelle di scarico sono di 33 millimetri, mentre quelle di aspirazione sono di 39. Da citare, poi, che le bielle e i cuscinetti specifici sono gli stessi del precedente modello, mentre a cambiare sono i pistoni, in alluminio forgiato. Un’ulteriore novità che è degna di essere rilevata riguarda la presenza della valvola parzializzatrice dello scarico, che viene controllata elettronicamente. Situata tra il terminale e il catalizzatore, essa consente di migliorare l’erogazione ai medi e ai bassi regimi, e al tempo stesso di fornire un sound del motore più cupo. Il cambio a sei marce svolge il proprio lavoro nel migliore dei modi, mentre la frizione monodisco da 18 centimetri di diametro è precisa e sensibile.
Aspetti positivi
- Ottime prestazioni su strada; l'impianto frenante è molto preciso e puntuale.
Aspetti negativi
- L'unico aspetto negativo da individuare in questo moto riguarda la posizione di guida, che in occasione di viaggi molto lunghi rischia di affaticare la schiena e le braccia.