Bob Dylan: il poeta della canzone di protesta negli anni 60
Molti libri sono stati scritti in onore a Bob Dylan, ma per conoscere la sua grandezza come artista bisognerebbe leggere e tradurre le sue canzoni per capire l'essenza delle sue parole, per renderci conto che siamo davanti a un vero poeta.
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Accenni biografici
Bob Dylan è nato nello stato del Minnesota, a soli 19 anni era evidente che la sua vocazione fosse quella di scrivere canzoni perché le sue poesie rappresentavano alla perfezione il movimento di protesta dei giovani americani negli anni 60.
Tre sono stati i suoi temi ricorrenti: temi sociali, politici, e filosofici ispirati da testi letterari a lui cari che sfidavano gli accordi di comodo delle musica pop! Nella sua lunga carriera artistica Dylan ha perfezionato il suo stile musicale grazie agli studi di molti generi diversi come il country e lo swing.
Bob Dylan: il poeta senza tempo
Chi non avrebbe voluto far parte dei mitici anni 60, dove la protesta si faceva con la poesia per arrivare a l'unico fine, quello della pace. In questo scenario iniziava a farsi notare Robert Allen Zimmerman meglio conosciuto da tutti come Bob Dylan.
Era un cantante e prima ancora un poeta, una della figure più emblematiche che la musica ci ha regalato negli ultimi 50 anni. La sua opera è vasta e maestosa, le sue parole sono state rocce e fondamenta per tante persone, Dylan un poeta dall’animo sensibile ma sempre vigile alle ingiustizie della società americana, come il famoso autore Wait Withman, scrittore della celebre raccolta di poesie Foglie d’erba.
Dunque non è pretenzioso definire Dlyan come il più grande cantautore e poeta del ventesimo secolo, una musica, la sua, che fu ispirata da quei songwriters americani nati i primi del 900 come Woody Gutrie. Egli che ha sempre suonato musica folk e scritto testi pungenti contro ogni forma di abuso e violenza psicologica, le sue canzoni rese celebri suonate da band dal rock più energetico come i Guns N’Roses
Un uomo dal carattere ironico che non vuole ammettere di essere poeta ma che si definisce come un artista trapezista; eppure le sue canzoni sono state lo specchio di un’intera generazione di un tempo inquieto e tormentato.
Poeta di protesta per eccellenza la sua spada era la penna, con la sua voce stridula ha cantato parole contro quegli uomini che incarnavano l’ipocrisia e il finto perbenismo, per tante persone la sua musica fu più influente di quella degli stessi Beatles.
Le sue liriche sono diventate delle vere poesie dei veri e propri evergreen come quelle del nostro compianto Fabrizio De André. Credo che non sarebbe un’utopia se le canzoni di Dylan come altri cantautori fossero studiate a scuola dai più giovani.