Christina Aguilera, biografia e recensione della canzone "El beso del final"
Christina Aguilera, una delle cantanti più famose del terzo millennio
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Biografia
Christina Aguilera nasce a New York nel 1980. Talento canoro cristallino e precoce, è una predestinata dello show business: a 8 anni si esibisce già in spettacoli e concorsi, a 12 entra a far parte del Mickey Mouse Club, a 18 pubblica il suo primo singolo (Reflection), a 19 il suo primo album omonimo. L'inizio del terzo millennio ha segnato un successo travolgente per le canzoni di Christina Aguilera, la quale ha prodotto 8 album e 33 singoli dal 1998 al 2010, superando di gran lunga la cifra di 40 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Sono da segnalare anche collaborazioni in colonne sonore e duetti con artisti famosi quali Ricky Martin, Missy Elliott, Andrea Bocelli, Diddy e perfino i Rolling Stones. La vita privata di Christina Aguilera è stata piuttosto tormentata: dai traumi subiti durante l'infanzia per colpa del padre a un matrimonio di breve durata con il produttore Jordan Bratman, da cui ha avuto un figlio, nato nel 2008. Aguilera ha anche partecipato a diversi serial e spettacoli televisivi, debuttando al cinema nel 2010 con il musical Burlesque. L'attuale fase della sua carriera, complici le voci che alimentano la presunza dipendenza della cantante dall'alcol e le sue recenti apparizioni in pubblico (venne aspramente criticata per aver sbagliato le parole dell'inno nazionale durante la finale del Superbowl del 2011), la vede leggermente in declino, comunque ben lontana dai fasti di quando aveva 20 anni.
Recensione el beso del final
"El beso del final" è un brano del 2004 tratto dalla colonna sonora del film Dirty Dancing 2 e presenta un testo in lingua spagnola. E' la Aguilera in versione intimista sentimentale già sperimentata in singoli precedenti come "Beautiful": voce sognante mescolata al virtuosismo, testo che ricerca lo struggente sfruttando i cliché della distanza e dell'inquietudine che essa genera, linea musicale impregnata di sonorità mille volte già esplorate, produzione sopra le righe (ogni suono sembra brillare). La messa in scena regge poco: la Aguilera, moderna riproposizione femminile dei teen idol anni '60 (con la stessa bella presenza e la stessa inconsistenza artistica), non è la Franklin e il pop non è il R&B; le emozioni vengono suggerite più che evocate, le pecche del "brano" vengono sapientemente mascherate dalla qualità del "prodotto", come se si volesse illuminare un quadro con troppa luce per evitare che si veda troppo da vicino. Il sound è troppo pulito e l'esecuzione è troppo precisa per poter trovare nel "Bacio del finale" un briciolo di sentimento autentico o di corpo musicale. Un tipico esempio del pop degli anni 2000: tanto formalmente preciso quanto sostanzialmente banale.