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Galileo Galilei: vita e scoperte scientifiche

Scorreremo vita e scoperte di uno dei più importanti pensatori italiani.

Le prime scoperte

Tutti ricordano Galileo giustamente per l'enorme contributo che ha dato alla scienza (matematica, fisica, astronomia), ma pochi sono a conoscenza che è anche uno dei filosofi e letterati italiani più importanti del Seicento.
Ciò che lo rende il primo vero scienziato, è il suo modo di rapportare scienza e realtà: mentre prima di lui le verità delle scienze si basavano su osservazioni dirette della natura, con il suo contributo lo scienziato assume il ruolo di colui che deve ottenere una conoscenza della realtà affidabile, ripetibile e verificabile, basata su teorie da convalidare con esperimenti coadiuvati da una strumentazione tecnico-scientifica.
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 e, in giovane età, intraprese studi in letteratura e logica; poi frequentò a Pisa la facoltà di medicina, che abbandonò dopo qualche tempo per disinteresse. Tornò a Firenze, dove si dedicò alla meccanica e alla geometria fino a quando, nel 1589, ottenne la cattedra di matematica all'Università di Pisa. In quel periodo si dedicò alla caduta dei gravi, scrivendo il "De motu": sono celebri i suoi esperimenti in cui lasciava cadere dalla torre di Pisa due massi di peso diverso, grazie ai quali scoprì il secondo principio della dinamica.
Dal 1593 fino al 1610 ricoprì il prestigioso ruolo di docente in matematica, fisica ed astronomia presso l'Università di Padova. Ivi perfezionò un nuovo strumento di origine olandese (il telescopio) e lo utilizzò per una serie di osservazioni della Luna e di Giove. Man mano che procedevano, gli parve sempre più chiaro che il sistema geocentrico, vigente all'epoca, non poteva corrispondere a verità.

Lo scontro con la Chiesa

Tutte le sue osservazioni astronomiche lo convinsero che, a differenza di quanto la Chiesa andava affermando da secoli, il centro dell'universo non fosse la Terra, e quindi l'uomo creato da Dio, bensì il Sole. Divenne quindi un sostenitore dell'appena nato sistema eliocentrico, teorizzato da Niccolò Copernico nel "De revolutionibus orbium coelestium" (1543).
La Chiesa prima vietò di sostenere in pubblico tali ipotesi e poi, spaventata dalle nuove teorie, mise all'indice il lavoro di Copernico.
Attorno al 1630 Galileo scrisse il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo", opera in cui dimostrò anche tutta la sua abilità letteraria. In essa due persone discorrono se Terra o Sole siano il centro dell'universo e, anche se formalmente la discussione finisce senza vinti né vincitori, Galileo fra le righe pone l'accento sulla maggior credibilità raccolta dalle evidenze scientifiche.
Per questo motivo nel 1633, stanco e malato, Galileo venne imprigionato a Roma dove, sotto minacce di torture, abiurò la sua opera. Morì nel 1642 ad Arcetri.
Il libro "Vita di Galileo" di Brecht racconta molti aneddoti su questo pensatore eccelso.

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