King Kong (2005), recensione del film
Sesto capitolo incentrato sulla figura del gorilla più temuto dal mondo, King Kong di Peter Jackson, uscito nelle sale nel 2005. Considerato anche il film più costoso della serie, riesce ad ammaliare non solo gli appassionati del genere, diventando un cult.
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Trama
Remake del film uscito nel 1993, King Kong è ambientato in una New York durante la grande depressione, in cui la voglia di successo a tutti i costi, porta un gruppo di cinematografici su una misteriosa isola per portare a compimento un film di avventura.
Tra i nomi della troupe l'attrice esordiente Ann Darrow, l'ambizioso regista Carl Denham e il drammaturgo Jack Driscoll.
Durante il viaggio qualcosa va storto e la nave, dopo una tempesta, si ritrova su una strana isola.
Il luogo in questione è l'Isola del Teschio, sperduta, non rintracciabile nemmeno sulle mappe e dominata da un grosso gorilla Kong.
Al colosso Kong viene data in sacrificio la bella attrice e questo porterà alla cattura del gorilla per esibirlo come fenomeno da baraccone a Manhattan.
King Kong riesce a liberarsi e scalare l'Empire State Building afferrando la fanciulla con le sue forti braccia, dove tutto sommato Ann si sente al sicuro.
Questa rappresenta la scena finale di un film che ha tenuto incollati allo schermo tutti col fiato sospeso, in cui la bestia, che dovrebbe infondere timore, diventa quasi una vittima.
King Kong: la bestia dal cuore d'oro
Ciò che subito salta all'occhio e colpisce gli spettatori è proprio la figura di King Kong, solo apparentemente cattivo.
La sua creazione ha garantito il premio Oscar ai tecnici della Weta Digital e all'attore Andy Serkis, nascosto sotto le sembianze del magistrale scimmione.
I protagonisti del film sono ben assortiti, le scene sono ricche di effetti speciali e l'atmosfera difficilmente annoia.
Questo film mette in evidenza tutta la stima che il regista Peter Jackson nutre per i creatori del King Kong vecchio stile, cioè il film uscito nelle sale agli inizi degli anni 90.
Proprio la visione di questo film a fa innamorare il regista del cinema, fino a portarlo alla creazione di film che lasciano il segno.
Certo è che spesso, si sente il pesante confronto con la saga "del signore degli anelli", altra creazione di Jackson.
Ma dobbiamo ammettere, che questo ennesimo capolavoro del regista è degno di applausi finali alla stessa stregua degli altri suoi lavori.
Il film dura molto e questo è stato aspramente criticato, senza tenere conto del motivo di tale scelta.
Infatti nella parte iniziale si sceglie di approfondire il contesto storico e i personaggi, mentre nella seconda si vuole esaltare la spettacolarità.
Tutto questo rende il film King Kong: 187 minuti di coinvolgimento puro, suspance e sano spettacolo!