Paolo Nutini: recensione del CD d'esordio "These Streets"
Uno dei migliori album del 2006: il primo disco della rivelazione musicale scozzese.
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Chi è Paolo Nutini?
Nato in Scozia da padre di origine toscana, Paolo Giovanni Nutini è riuscito a farsi conoscere nel mondo della musica fin da quando ha lasciato gli studi per diventare roadie del gruppo scozzese Speedways. Con loro ha girato e suonato fino a che, nel 2003, prima dell’inizio di un concerto del vincitore di un programma canoro David Sneddon che tardava ad arrivare, gli viene offerta la possibilità di esibirsi. Fortunatamente tra il pubblico figurava anche Brendan Moon, responsabile della pubblicità per l’etichetta Mercury, che lo nota e gli propone di diventare suo manager. L’anno successivo Nutini si trasferisce a Londra e, dopo appena sei mesi di soggiorno, firma (anzi fa firmare dalla madre, dato che aveva 17 anni) un contratto con la Atlantic Records con cui pubblica, nel 2006, il suo album d’esordio, “These streets”. Tra il 2006 ed il 2007 Nutini si esibisce in alcuni importanti festival come l’Oxegen, il Montreux Jazz Festival e il Glanstonbury, apre alcune date europee del “Bigger bang tour” dei Rolling Stones e partecipa ad un concerto in onore del magnate della sua casa discografica, Ertegun, alla prestigiosa Carnegie hall di New York. Il secondo CD, “Sunny side up”, esce nel maggio 2009 arrivando dritta al numero 1 della classifica inglese e da cui sono tratti ben 4 singoli, il primo dei quali è “Candy”, canzone dai toni vagamente country.
These streets, 2006
“These streets”, poco dopo essere stato pubblicato nel luglio 2006, si piazza subito ai primi posti delle charts inglesi ed irlandesi, e non molto tempo dopo, conquista anche il difficile mercato americano. La produzione dell’album è affidata a Ken Nelson, già produttore dei Coldpaly. I singoli estratti dall’album sono, nell’ordine, “Last request”, “Jenny don’t be hasty”, “Rewind” e “New shoes”. Tutte le canzoni citate sono anche apparse in alcuni serie televisive come “CSI”, “Scrubs”, “One tree hill” e “Grey’s anatomy”, nonché in uno spot per la Puma. Il disco, che ha ricevuto consensi molto postivi dalla critica anglosassone, contiene dieci tracce tutte scritte da Nutini. In esso sono ravvisabili leggere influenze del pop dei Travis o degli stessi Coldplay ma è già riconoscibile lo stile personale del cantautore scozzese, così si spazia dalle più ritmate “Alloway grove” o l’autobiografica "Jenny don’t be hasty” fino alle malinconiche “Autumn” e “White lies” accompagnati dalla voce soul di questa nuova realtà dal nome italiano.