Peter Morgan, l'acclamato drammaturgo inglese
Peter Morgan è un drammaturgo di origini britanniche, autore della sceneggiatura di The queen che gli è valsa una candidatura all'Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Andiamo, dunque, a ripercorrerne la carriera.
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Candidato all'Oscar
Peter Morgan è un drammaturgo e sceneggiatore inglese molto conosciuto in tutto il mondo.
Nato a Londra il 10 aprile del 1963, suo padre è un ebreo tedesco, Arthur Morgenthau, sfuggito i nazisti, mentre la madre, Inga, era anche essa una rifugiata, essendo una cattolica polacca scappata ai sovietici.
Morgan, dopo aver conseguito la laurea di Belle Arti a Leeds, si è spostato a Vienna, in Austria, dove vive insieme con la moglie, Liga Schwarzenberg, e i figli. La sua carriera ha avuto un’impennata negli anni Novanta, quando ha scritto sceneggiature per la televisione e al tempo stesso si è avvicinato al cinema con la realizzazione della commedia Martha da legare. Il successo vero, però, è arrivato solo con The Deal, film per la TV del regista Stephen Frears che ha narrato il rapporto tra Gordon Brown e Tony Blair.
Tra le altre sceneggiature cui Morgan ha collaborato, vale la pena di citare quella di L’ultimo re di Scozia, del 2006, ispirato al romanzo di Giles Foden, e con la collaborazione di Jeremy Brock. Questo lavoro gli è valso un BAFTA come premio al miglior adattamento. Nello stesso anno, poi, sempre con la collaborazione di Frears, ha messo a punto la sceneggiatura di The queen – La regina, dedicato agli effetti della morte di Lady Diana, con un occhio particolare alla famiglia reale britannica: un’opera apprezzata a tal punto da ricevere la candidatura Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Frost e Nixon
Tra le altre opere sceneggiate da Morgan, poi, citiamo I due presidenti, che riguarda la relazione tra Bill Clinton, ex presidente degli Stati Uniti, e Tony Blair, ex primo ministro inglese, ma anche il dramma teatrale Forst/Nixon, messo in scena nel 2006 al Donmar Warehouse Theatre, poi portato sul piccolo schermo, due anni più tardi, da Ron Howard, e dedicato alla serie di interviste rilasciate da Richard Nixon a David Frost (con l'ammissione dell'ex presidente USA del coinvolgimento nello scandalo del Watergate).