Speed Racer (2008), recensione del film
Film del 2008 dei fratelli Wachowski, divenuti celebri in tutto il mondo grazie ai film cult della trilogia di Matrix. Speed Racer è un remake dell’anime giapponese Mach Go! Go! Go! degli anni sessanta.
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Trama
Speed Racer è un giovane talento dell’automobilismo che ha ereditato la sua passione dalla famiglia, che gestisce una piccola officina per auto da corsa, ma soprattutto dal fratello maggiore Rex, che era un pilota affermato, morto durante una gara di rally chiamata la Casa Cristo, nota proprio per la sua pericolosità. Speed, corretto e abile alla guida, presto si dovrà scontrare con il corrotto mondo delle gare automobilistiche con i risultati truccati, stabiliti a tavolino dagli sponsor senza scrupoli. Speed risulta però deciso a gareggiare in maniera sportiva, senza ricorrere ad alcun mezzo illecito, per mostrare a tutti la sua bravura. Si dovrà così alleare con il misterioso Racer X per tentare l’impresa di vincere la corsa in cui il fratello ha perso la vita, dovendo così confrontarsi con i fantasmi del passato e con la loro ingombrante presenza.
Cast
Il cast sfoggia volti noti, a partire da Speed interpretato da Emile Hirsch, divenuto celebre al pubblico con la sua struggente partecipazione al film Into The Wild; poi Susan Sarandon, calata nel ruolo della madre del protagonista; fino ad arrivare a Racer X, interpretato da Matthew Matthew Fox, diventato famoso grazie al serial Lost.
Analisi
La tecnica di ripresa unisce computer grafica e live action che contribuiscono alla creazione di un mondo iperreale, coloratissimo, esuberante ed eccessivo. La costruzione dell’immagine risulta perciò innovativa e originale, dominata da colori acidi, brillanti e vivaci che caratterizzano e trasferiscono le gare automobilistiche in una dimensione fantastica e fantasmagorica. Lo stile utilizzato è volutamente esagerato, a partire dalla caricata impostazione della recitazione degli attori e dal vistoso e stravagante abbigliamento sfoggiato dai personaggi. Le auto da corsa sfrecciano sulla pista mettendo in mostra ed esibendo evoluzioni acrobatiche, spettacolari e spericolate, impossibili da realizzare nella realtà e proprio per questo affascinanti. Ne risulta un prodotto difficile da inquadrare, che si colloca tra il fumetto, l’animazione e il videogioco. Non a tutti piacerà questo film; c’è chi lo amerà e ne apprezzerà la grafica innovativa, e chi non ne capirà il senso. Agli spettatori lascio l’ardua sentenza.