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Storia della diffusione della TV in Italia

La televisione è nata ufficialmente nel 1925 in Inghilterra, in Italia dovettero passare ancora circa 30 anni prima che potesse iniziare a diffondersi

Le prime trasmissioni sperimentali e la nascita ufficiale in Italia

L'invenzione inglese venne perfezionata nel 1927 dagli americani che inventarono la trasmissione a tubo catodico, mentre in Italia le sperimentazioni di questo nuovo media iniziarono nel 1934 presso un teatro torinese vicino alla sede dell'EIAR (in seguito chiamata RAI).
Successivamente l'EIAR stabilì una sede a Milano e una a Roma con la posa di due trasmettitori. Le prime trasmissioni sperimentali ebbero luogo nel 1939 e continuarono per circa un anno utilizzando le tecnologie fornite dalla tedesca Telefunken.
Nel 1940 le trasmissioni cessarono a causa della guerra e non furono riprese fino al 1949 quando Corrado presentò un'emissione sperimentale dalla Triennale di Milano.
Le trasmissioni sperimentali si susseguirono, ma il vero debutto della televisione italiana avvenne il 3 gennaio 1954 con un ridottissimo palinsesto. Quel giorno le tv accese in tutta la penisola furono in tutto 80.000. Il costo di un televisore era considerato proibitivo, equivaleva al reddito annuo di una famiglia di ceto medio, ma anche la rete di trasmissione non copriva tutto il territorio.
Nel 1957 il segnale arrivò in tutti gli angoli del paese, la tv era ancora poco diffusa a causa del prezzo ancora molto alto e si ebbe uno sviluppo nei bar delle "sale tv" dove ci si recava per assistere a trasmissioni ormai mitiche come Lascia o raddoppia e Il musichiere.
Il palinsesto si arricchì del Carosello, del Telegiornale e negli anni '60 arrivarono anche Tribuna politica e Non è mai troppo tardi che insegnò a migliaia di italiani analfabeti a leggere e scrivere.
Nel 1961 arrivò il secondo canale e solo alla fine degli anni '70 la terza rete.

Lo sviluppo delle reti televisive

Rispetto agli altri stati la tv italiana era molto in ritardo e il suo scopo precipuo fu fin dall'inizio di educare gli italiani proponendo trasmissioni che potessero in qualche modo arricchire il loro bagaglio culturale: sceneggiati da grandi opere letterarie, documentari, inchieste ecc.
Negli anni '70 però iniziò la grande rivoluzione: prima le sperimentazioni del colore e dal 1974 le prime tv commerciali che nel decennio successivo si sarebbero affermate divenendo veri e propri network.
Negli anni 2000 ci sono state le novità di grande rilievo: la nascita delle tv via satellite e delle pay tv e l'avvento del digitale terrestre che permette di captare molti più canali.
Negli ultimi tempi si stanno affermando anche le pay per view con le quali lo spettatore sceglie di vedere solo ciò che gli interessa.
Quanta strada è stata fatta dal 1954, quello che manca oggi alla tv non è certo la tecnologia, ma la qualità dei programmi che spesso lascia molto a desiderare.

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