The Kooks: video e discografia della band
The Kooks è una band inglese formatasi nel 2001 a Brighton.
La Band
La nascita dei Kooks è molto simile a quella di tante altre band: degli amici, studenti di una stessa scuola (in questo caso è l’Istituto di Musica Moderna di Brighton) su ispirazione dei loro modelli musicali (in questo caso i Rolling Stones, Bob Dylan, David Bowie e i Police) decidono di creare una loro band. E, come sempre accade in questi casi, anche loro incidono un singolo con cui sperano di farsi conoscere dalle etichette musicali che, nel loro caso, fu la Virgin Records che li notò al Free Butt Festival di Brighton nel 2005.
La band inizialmente era composta da Luke Pritchard, Hugh Harris, Max Rafferty e Paul Garred rispettivamente voce e chitarra, chitarra, basso e batteria.
Nel 2008 però Rafferty e Garred lasciano la band e vengono sostituiti da Pete Denton e Chris Prendergast.
Stile Musicale
Lo stile musicale della band, il cui nome, tra l’altro, è ispirato a “Kooks”, una canzone di David Bowie, si avvicina al pop inglese degli anni sessanta ma subisce le influenze del funky, del blues e del country, creando delle musiche in cui diversi generi vengono commissionati per creare atmosfere originali e di grande impatto.
Discografia
I Kooks hanno pubblicato soltanto tre album: Inside in/Inside Out (2006) che ha venduto oltre un milione di copie ed è stato premiato col disco di platino nel Regno Unito, in Australia e Irlanda e dopo il quale si è dato via al primo tour della band e che consacra il successo del gruppo nel mondo dello star system vincendo agli MTV Europe Music Award del 2006 e ottenendo una nomination ai British Awards per il singolo “She Moves in her own way”. Nel 2008 esce Konk che ottiene anch’esso notevoli consensi soprattutto per alcuni brani contenuti come “Do you wanna” e “Shine on”. L’uscita di Konk è accompagnata a quella di un altro album inedito, Rak, con dei pezzi bonus che mettono in risalto le doti musicali del gruppo. Per questo autunno (12 settembre 2011) è prevista l’uscita del terzo album Junk of the heart. Sul YouTube e sul web è possibile visualizzare i videoclip realizzati dalla band.