Volkswagen Golf GTI: storia dell'auto
Sulla nascita della prima GTI si narrano grandi storie, al centro delle quali c'è sempre un gruppo di persone che, sfidando la resistenza dell'epoca e dei propri superiori, ha portato la GTI fino alla produzione di serie con nuove promozioni.
/wedata%2F0034557%2F2011-08%2FStraljusskydd-blandskydd-inne-i-stralkastaren-pa-s.jpg)
La genesi
Abbiamo visto la genesi della golf e come si sia trasformata da esperimento in un modello di tendenza di estremo successo. Durante il primo anno, della sola versione GTI ne furono ordinati 50.000 esemplari, a fronte dei 5.000 previsti. Con questa mossa la Wv auto obbligò le concorrenti a correre ai ripari. Le Case italiane e francesi, che fino ad allora si spartivano il mercato delle compatte due volumi, si trovarono improvvisamente di fronte una concorrente nuova. Le Fiat 127 e 128, le Alfasud, le Renault 5 e 6, le Simca e le piccole Citroen e Peugeot invecchiarono di colpo. Anche quelle che potevano vantare una caratterizzazione sportiva finirono con l'essere schiacciate dalla dirompente identità di quella prima, storica, GTI.
Punti di forza
Uno dei punti forza delle golfs era l'allestimento, che la rendeva sensibilmente diversa dalle altre Golf “utilitarie”. Non bisogna dimenticare che la Golf I era disponibile in allestimenti assolutamente economici e sottotono: quattro freni a tamburo, lavavetro a pedale, ventilatore ad una sola velocità, mentre la GTI, a fronte di un cambio a quattro rapporti, abbinava alla prestante meccanica finiture interne di livello: dai sedili anatomici, alla strumentazione completa di contagiri, al volante sportivo, al ventilatore a più velocità. Questo fu un “must” che le concorrenti, spesso, non riuscirono ad emulare: in termini di allestimento, fino a quel momento, le versioni sportive di automobili di grande diffusione si differenziavano ben poco dal resto della gamma. La Golf era diversa dalla polo, e fece scuola.
Il primo aggiornamento alla GTI avvenne nel 1979, quando l'intera famiglia Golf fu rinnovata: nuovi paraurti, nuovi gruppi ottici posteriori ed una calandra a quattro fari tondi identificarono il modello rinnovato, che fu disponibile anche con carrozzeria 5 porte. All'interno pochi tocchi rinnovarono la plancia, più all blue, e la strumentazione, non più racchiusa in due quadranti rotondi, ma raccolta sotto un cupolino rettangolare. Della prima serie, il preparatore Oettinger realizzò una particolare versione con testata a 16 valvole, che erogava l'ancor più ragguardevole potenza di 136 CV.