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Basilica di San Lorenzo in Lucina, storia e architettura

La storia e l'architettura della basilica di Sal Lorenzo in Lucina a Roma.

La storia della Basilica

La basilica di San Lorenzo in Lucina sorge a Roma nell'omonima via che attraversa il Rione Colonna. Le sue origini si perdono nel IV secolo quando, la residenza Lucina che dà il nome alla chiesa, fu aperta a tutti i cristiani desiderosi di trovare un posto in cui pregare.
Nell'anno 440, papa Sisto III riconobbe ufficialmente la domus come un luogo di culto, consacrandola e mettendola a disposizione dei credenti. Negli anni successivi la chiesa di San Lorenzo subì diversi interventi di restauro che terminarono intorno al 1130.
Durante il XVII secolo poi, fu l'interno della Basilica a subire trasformazioni: l'architetto e scultore Cosimo Fanzago infatti, rese la chiesa a un'unica navata e modificò le originarie navate laterali in cappelle gentilizie.
Nel corso del XIX secolo, la chiesa fu oggetto di nuovi restauri: su volere di Pio IX, infatti, furono rimosse le decorazioni in stile barocco che abbellivano la navata, per essere sostituite dagli affreschi realizzati da Roberto Bompiani.

L'architettura della basilica di San Lorenzo in Lucina

La parte esterna frontale della chiesa di San Lorenzo in Lucina è caratterizzata da un ampio portico, scandito da 6 colonne in granito, delimitate da basi e capitelli.
Nella parte superiore si vede l'architrave e a destra s'innalza la torre campanaria a cinque ordini, realizzata in stile romanico.
Al centro, in alto, troneggia il timpano, sotto il quale sono visibili il rosone centrale e due finestre ai lati, realizzate in stile barocco. La parte interna della Basilica è a una sola navata, accompagnata ai lati da 8 cappelle (4 per ogni lato). La navata conduce verso l'altare maggiore sul quale troneggia il Crocifisso, una tela realizzata da Guido Reni.
Tra le cappelle laterali, quelle di maggiore rilevanza artistica e architettonica sono:
- la cappella Fonseca, realizzata su disegno del Bernini, che ospita il busto in marmo del committente realizzato dallo stesso scultore;
- la cappella di San Francesco, all'interno della quale sono conservate alcune tra le più apprezzate tele di Simon Vouet, uno dei pittori che ha maggiormente contribuito alla diffusione del Barocco in Italia;
- la cappella di San Giuseppe: concessa originariamente alla famiglia Ottoboni, Duchi di Fiano, dal 1943 ospita il sepolcro di Carlo Cremonesi, decisione che ha comportato l'alterazione architettonica della cappella e la copertura delle pietre funerarie originarie appartenenti alla famiglia Ottoboni. Scavi archeologici condotti nella parte sottostante della Basilica, inoltre, hanno riportato alla luce resti risalenti al II secolo e resi visibili ai visitatori.

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