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Citroën BX, la creatura di Marcello Gandini

La Citroën BX è la vettura familiare della Casa francese, la cui produzione iniziò nel 1982 e fu sospesa nel 1994, sostituita dalla Xantia. Fu progettata da Marcello Gandini, che è stato l'ideatore del modello Citroën BX e di altri modelli auto Renault e Bmw, oltre che di molte tra le più belle automobili italiane degli anni '60 e '70.

Caratteristiche e storia della Citroën BX

Nei dodici anni che rimase in produzione, si fabbricarono in totale più di 2.300.000 Citroën BX.
La caratteristica fondamentale della Citroen BX, che le ha permesso di distinguersi dalla concorrenza, è l'utilizzo delle sospensioni idropneumatiche autolivellanti. Inoltre la vettura era moderna per la tecnologia di quel periodo, avendo fatto ampio uso di materiali polimerici per alcune parti di carrozzeria (cofano, portellone, paraurti) e dei freni a disco anteriore e posteriore.
Tutti i motori avevano una cilindrata 1.1 - 1.9, alimentazione benzina e gasolio.
I modelli diesel e turbo diesel sarebbero diventati dal 1984 le motorizzazioni di maggior successo, erano particolarmente popolari e divennero le auto diesel più vendute in Gran Bretagna.
Il motore 1,1 litri H1A benzina fu appositamente ottimizzato per Italia, Grecia e Portogallo. Sviluppava una potenza massima di 40 Kw e fu utilizzato per la distribuzione commerciale tra gli anni 1988 e 1993.
La protezione dalla ruggine della carrozzeria era migliore sia dei primi modelli Citroën che la media delle altre Case. Tutti BXS sono noti per un guida eccezionalmente liscia, consumi ragionevoli e freni potenti. La complessità del sistema di sospensione ha come conseguenza, per le auto in circolazione, che bisogna sostituire l'olio idraulico (LHM) e cambiare le sfere della sospensione (l'equivalente della molla e ammortizzatore sulle automobili convenzionali), ogni 3-4 anni. La linea a 5 porte della Citroën è stata imitata dalla Peugeot 405, apparsa nel 1987.

Le auto nate dalla "matita" di Marcello Gandini

Sul finire degli anni ’50, per migliorare l'aerodinamica delle auto da gara in salita, Marcello Gandini crea la prima “coda tronca” della storia, segando (letteralmente) la parte posteriore della carrozzeria di una Abarth 750 Zagato, saldando ai bordi una rete per polli. La sua capacità creativa l'ha visto passare successivamente da capo-designer della Carrozzeria Bertone, a professionista freelance (dal 1980).
Lavorando alla Bertone, Gandini disegnò le più apprezzate sportive italiane degli anni '60 e '70, tra cui la Lamborghini Diablo, Miura e Urraco, la Alfa Romeo Montreal, la Maserati Ghibli, la Pantera De Tomaso, la Bugatti EB 110, la Fiat X19 e la Lancia Stratos.
Ha collaborato con la Innocenti di Milano per la realizzazione, nel 1974, delle Nuove Mini 90/120 (carrozzeria rimasta immutata per 19 anni).

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