Cos'è la fibrillazione atriale
Patologia per molto tempo sottovalutata, la fibrillazione atriale è oggi molto conosciuta e tenuta sotto controllo per i gravi rischi che comporta per la salute del cuore.
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Cos'è?
La fibrillazione atriale è una malattia cardiaca a causa della quale si ha un'aritmia con incompleta attivazione elettrica degli atrii. Ciò provoca una serie di movimenti caotici che sostituiscono le normali contrazioni atriali e che sono d'ostacolo a un'adeguata propulsione sanguigna, oltre che causa di ritmo cardiaco irregolare. La malattia, che può essere cronica o episodica, è tra le più comuni malattie al cuore. Essa ha un'incidenza dello 0,5% sulla popolazione adulta, con casi in maggioranza presenti nelle persone con oltre 65 anni. Si calcola, infatti, che oltre il 5% dei pazienti affetti da fibrillazione cardiaca, sia compreso in questa fascia d'età. Riguardo le cause, esse possono essere di vario tipo. L'età avanzata è sicuramente un fattore importante, come abbiamo visto. Ma anche chi soffre di ipertensione o chi ha subito interventi cardiaci può ammalarsi.
Sintomi
I sintomi più comuni sono:
Palpitazioni, cioè battiti rapidi e irregolari;
Senso di debolezza, affanno e stanchezza;
Capogiri e svenimenti;
Dispnea, cioè difficoltà nel respiro;
Dolore o scosse al petto.
Trattamento
Il trattamento della fibrillazione atriale può prevedere due vie.
La prima si basa sulla conversione cardiaca, che è un intervento chirurgico. La seconda, invece, si basa sul continuo controllo e monitoraggio della frequenza cardiaca per mezzo dell'assunzione di farmaci antiaritmici e anticoagulanti (questi ultimi per evitare la formazione di grumi nel sangue a causa della scarsa propulsione sanguigna).
Tra i due trattamenti il primo è quello consigliato perché consente di recuperare il normale ritmo cardiaco e in molti casi si può evitare l'assunzione cronica dei farmaci, i quali hanno molti effetti collaterali. Recentemente, poi, è stata messa a punto una tecnica correttiva basata sulla radiofrequenza transvenosa, che è sicuramente meno invasiva rispetto a un intervento a cuore aperto. Essa si basa sull'emissione di radiofrequenze verso il cuore tramite l'inserimento di un catetere venoso attraverso la vena principale della gamba (via inguinale).
Vivere con la fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è una patologia molto resistente alle cure. Anche dopo l'intervento chirurgico, tende a recidivare se non si segue una specifica profilassi farmacologica e comportamentale.
Il paziente deve imparare a:
contare i battiti cardiaci;
misurare la pressione arteriosa;
annotare su un diario i dati delle misurazioni per verificare eventuali variazioni;
informarsi sui farmaci che assume;
assumere comportamenti alimentari salutistici;
riconoscere precocemente i principali sintomi che potrebbero indicare un infarto. Per esempio, dolori o debolezza al braccio sinistro e al petto, perdita di conoscenza, difficoltà a parlare, sudorazione fredda, ecc.
In particolare, riconoscere i sintomi è la cosa più importante, perché permette un tempestivo intervento del Pronto Soccorso.