Il girasole: etimologia, definizione e usi farmaceutici
Il girasole è un tipo di fiore molto conosciuto e diffuso. Viene coltivato in casa come pianta ornamentale e dalle industrie che producono oli di semi. La sua corolla durante il giorno ruota seguendo il percorso del sole.
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Significato del nome scientifico della pianta e descrizione
Sul piano etimologico il nome scientifico del girasole deriva dal Greco. Il nome del genere della pianta è Helianthus e in lingua greca risulta essere un nome composto. Le parole che lo compongono solo helios, che significa sole, e antro, che significa fiore. Quindi il nome della pianta non fa altro che ricordare la sua caratteristica di girare il capolino verso il sole, anche detta eliotropismo. Nel nome scientifico completo della pianta è Helianthus Annuus, il secondo termine indica che il girasole ha durata annuale. Il fusto della pianta può raggiungere i 2 metri. Solo se cresce nel clima nativo arriva a 3 o 4 metri di altezza. Il girasole pur essendo una pianta di tipo erbaceo produce dei semi che permettono la riproduzione annualmente. Le foglie sul fusto sono rade, grandi e con picciolo. Il fiore è un capolino di colore giallo, generalmente uno per pianta. In breve tempo i fiori centrali del capolino maturano in semi, i quali possono essere destinati a far riprodurre la pianta oppure ad altri utilizzi. L’habitat naturale del girasole è l’America del nord e del sud.
Utilizzo dei semi di girasole
Per quanto riguarda l’utilizzo del girasole, bisogna ricordare che i suoi semi sono importanti per la produzione dell’olio di semi di girasole. Esso viene usato per cucinare e anche per preparare prodotti cosmetici. Spesso viene usato in sostituzione all’olio d’oliva perché è più economico. Essendo un olio, quello ricavato dai semi del girasole, può essere usato anche come lubrificante. I lubrificanti di questo tipo rispettano l’ambiente e non inquinano. Essi infatti sono completamente biodegradabili e non presentano tossicità. Mentre molti lubrificanti industriali sono prodotti con derivati del petrolio e oli minerali inquinanti. A casa i semi di girasole oleosi potete usarli in cucina per preparare il pane, per le insalate o per altre ricette. Infatti sono ricchi di vitamina E, magnesio, cobalto, zinco e selenio. In minore quantità sono presenti anche altri tipi di vitamine. Tuttavia bisogna segnalare che contengono un’alta percentuale di grassi. Questi semi possono essere bianchi, neri o striati. Nei primi prevale l’acido linoleico che è un acido grasso essenziale. Nei semi neri c’è una buona percentuale di ferro, manganese e zinco che favoriscono la crescita. I semi striati favoriscono il buon funzionamento dell’intestino. Questi semi vengono mangiati anche se si hanno problemi di colesterolo alto e per prevenire il diabete. Il loro utilizzo è molto diffuso nella dieta vegetariana e anche nella dieta vegana.