Intra muros: cosa significa e da dove trae origine la locuzione
Iliacos intra muros peccatur et extra è una locuzione di origine latina che si traduce in italiano come: Si pecca sia dentro le mura di Troia che fuori di esse.
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Origine della locuzine latina
Questa locuzione latina appartiene al noto poeta Orazio ed è contenuta in una delle sue Epistole. Con questa frase, Orazio vuole dire che tutti gli uomini, ovunque si trovino, peccano. Fa riferimento alla città di Troia per il famoso episodio narrato nell’Iliade, in riferimento al fatto che Troia è stata l’orogine della ventennale guerra contro i Greci, per colpa del rapimento di Elena, moglie del re greco Agamennone, da parte di Paride, secondogenito di Priamo, figlio del re di Troia e fratello di Agamennone che, secondo la leggenda, sarà ucciso da Achille.
Opere di Orazio
Considerato uno dei più importanti poeti latini, e perfino citato da Dante nella sua Divina Commedia, Orazio ha lasciato delle frasi, dei detti, che sono utilizzati anche ai giorni nostri come il famoso carpe diem (letteralmente cogli il giorno, nell'uso contemporaneo, traducibile con cogli l’attimo). Orazio ha dato un enorme contribuito ai posteri per il modo in cui, nei suoi scritti, affronta le situazioni sociali e politiche del suo tempo e, non ultimo, per aver fornito il canone della composizione poetica col suo Ars Poetica.
La produzione letteraria di Orazio è suddivisa in Satire, dedicato a Mecenate, le Epodi, le Odi, le Epistole (cioè venti lettere raccolte in due libri tra cui l’epistola ai Pisoni più conosciuta come Ars Poetica, epistola di riferimento per la composizione poetica nella poesia dei secoli successivi) e il Carme secolare.
Le epistole
Le Epistole di Orazio, pubblicate intorno al 20 a.C., sono divise in due libri. Il primo libro, dedicato a Mecenate, affronta materie diverse passando dalle riflessioni filosofiche agli inviti a pranzo e utilizzando toni diversi, dal satirico a quello più intimista e riflessivo, in un contesto ambientale che è quello isolato e appartato della campagna, che porta il poeta ad una meditazione su se stesso . Nel secondo libro affonta, tra le altre cose, il teatro e gli artisti del tempo e la famosa Ars Poetica, trattato di poesia diviso in tre parti: nella prima si affronta il contenuto (Pòiesis), lo stile (pòiema) e le caratteristiche del poeta ideale (pòietès)